Non ha senso, a parer mio, il trafelato lavoro di chi cerca di far sorgere nei comuni liste elettorali dell’ultim’ora, soprattutto in un momento di crisi generale e della politica che si riflette tanto più nelle piccole amministrazioni. E’ mia opinione che abbia più senso creare liste e presentarsi agli elettori dopo un lavoro di anni, in minoranza o tra la gente, con una visione o un ideale d’insieme scaturiti da un lavoro costante sul territorio. Se invece ci si limita ad una politica “contro”, come dimostrano i casi di questi giorni, non si raggiunge alcun risultato, ed è pure inutile presentarsi. Anzi, spesso non si riesce nemmeno a costruire una lista.
Oggi in un momento di crisi di certa politica, tanto più a livello locale è difficile trovare chi si impegna e ci mette la faccia di fronte ai cittadini, gente credibile disposta a lavorare ad un programma e a rispondere a chi ti chiede “Ma tu perchè ti candidi?”. Domanda alla quale risulta difficile rispondere in maniera banale. Chi perciò riesce a presentare liste nate dal basso e nel tempo, che vinca o che non vinca le elezioni ha già offerto ai propri cittadini un progetto creato negli anni e perciò comunque credibile. Non mi stupisco quindi che in alcuni comuni non si siano presentate liste alternative a quella del sindaco uscente: è evidente che qui è mancato il lavoro “di lungo corso” che catalizzasse in un progetto una persona o un gruppo. Forse in questi paesi ci si è limitati ad “andare contro”, fermandosi alla protesta senza la proposta.
Quando nei nostri comuni c’è chi è capace di fare politica dal basso, nascono una o più liste di alternativa. Viceversa, come a Pieve di Cadore, ne resta una unica presentata dal sindaco uscente che nel bene o nel male ci ha messo la faccia per 5 anni, ha risposto ai cittadini, ha amministrato con un programma, ha portato avanti le proprie idee col tempo e le risorse che c’erano, ed oggi di fatto ha dato vita a 2 liste. Di fronte a questo, dall’altra parte nessuno ha evidentemente catalizzato una proposta alternativa dal basso, nel tempo e con un programma che consentisse di radunare un gruppo di candidati attorno ad una proposta "per" . E’ giusto perciò, al di là delle idee politiche e degli schieramenti, che chi ci ha messo la faccia e l’impegno sia premiato in termini di consenso e di impegno attivo nel portare avanti un progetto, mentre chi ha soltanto criticato oggi non presenta nulla.E più che dare colpa alla disaffezione per la politica, si cominci già a raccogliere persone che vogliono creare una alternativa fatta di lavoro e costante presenza dul territorio per presentarsi ai cittadini tra 5 anni. (Luca De Carlo)