giovedì 22 marzo 2012

COSTI DEL PERSONALE, A CALALZO -100.000 EURO IN 3 ANNI, MA PAGHEREMO ALLO STATO 20.000 EURO DI IMU SULLE SCUOLE!!!

“Di fronte ad un Governo che in maniera orizzontale ci impone l’Imu anche sulle scuole, causandoci un esborso di 20.000 euro da trasferire a Roma, diamo l’ennesima prova di cosa sia un Comune virtuoso riducendo in 2 anni le spese del personale, ottimizzando e non riducendo i servizi al cittadino”. Il sindaco di Calalzo Luca De Carlo presenta i dati del suo Comune, che dal 2009 (anno d’insediamento dell’amministrazione) ha ridotto i costi del personale di quasi 100.000 euro. Non male per un municipio da 2.250 abitanti: “Questo – spiega – riorganizzando i servizi all’utenza, utilizzando lavoratori in mobilità, sfruttando la convenzione col tribunale per  impiegare chi deve scontare una multa per guida in stato di ebbrezza. Si chiama virtuosismo… peccato che a questo Governo poco importi e continui invece a tagliare senza distinguere chi ben amministra e chi sperpera, impedendo peraltro anche ai municipi non indebitati di accendere mutui per far lavorare le nostre piccole imprese. Mi vengono in mente i dipendenti pubblici siciliani, 1 ogni 14 abitanti, ma anche i 1000 parlamentari e i loro privilegi. Mi chiedo perché non ci sia il coraggio di intervenire su questo prima di far pagare i cittadini”. Nel 2008 la spesa per il personale a Calalzo era di 626.787,01, passati a  615.268,13 nel 2009, a 553.777,63 nel 2010 e a 554.035,94 nel 2011, con una previsione di 525.000 euro per l’anno in corso.
Nel 2012, con l’Imu al 7,6% anche sugli edifici scolastici (esentata solo la sede municipale), Calalzo sarà però costretta a trasferire allo Stato il 50% della riscossione, cioè circa 20.000 euro. “L’ennesima penalizzazione per gli amministratori onesti – conclude il sindaco -, costretti a fare da gabellieri per conto terzi, riscuotendo con attenzione una imposta che hanno chiamato ‘municipale’, ma che ridefinirei ‘statale’, chiamandola ‘Isi’. Sarebbe giusto che fossero chiamati a fare sacrifici coloro che non li hanno mai fatti e i cui margini di taglio sono perciò maggiori”.