“Di fronte ad un Governo che in maniera orizzontale ci impone l’Imu anche sulle scuole, causandoci un esborso di 20.000 euro da trasferire a Roma, diamo l’ennesima prova di cosa sia un Comune virtuoso riducendo in 2 anni le spese del personale, ottimizzando e non riducendo i servizi al cittadino”. Il sindaco di Calalzo Luca De Carlo presenta i dati del suo Comune, che dal 2009 (anno d’insediamento dell’amministrazione) ha ridotto i costi del personale di quasi 100.000 euro. Non male per un municipio da 2.250 abitanti: “Questo – spiega – riorganizzando i servizi all’utenza, utilizzando lavoratori in mobilità, sfruttando la convenzione col tribunale per impiegare chi deve scontare una multa per guida in stato di ebbrezza. Si chiama virtuosismo… peccato che a questo Governo poco importi e continui invece a tagliare senza distinguere chi ben amministra e chi sperpera, impedendo peraltro anche ai municipi non indebitati di accendere mutui per far lavorare le nostre piccole imprese. Mi vengono in mente i dipendenti pubblici siciliani, 1 ogni 14 abitanti, ma anche i 1000 parlamentari e i loro privilegi. Mi chiedo perché non ci sia il coraggio di intervenire su questo prima di far pagare i cittadini”. Nel 2008 la spesa per il personale a Calalzo era di 626.787,01, passati a 615.268,13 nel 2009, a 553.777,63 nel 2010 e a 554.035,94 nel 2011, con una previsione di 525.000 euro per l’anno in corso.
Nel 2012, con l’Imu al 7,6% anche sugli edifici scolastici (esentata solo la sede municipale), Calalzo sarà però costretta a trasferire allo Stato il 50% della riscossione, cioè circa 20.000 euro. “L’ennesima penalizzazione per gli amministratori onesti – conclude il sindaco -, costretti a fare da gabellieri per conto terzi, riscuotendo con attenzione una imposta che hanno chiamato ‘municipale’, ma che ridefinirei ‘statale’, chiamandola ‘Isi’. Sarebbe giusto che fossero chiamati a fare sacrifici coloro che non li hanno mai fatti e i cui margini di taglio sono perciò maggiori”.