Continuo anche questa settimana la rubrica con il consiglio di lettura del venerdì. Oggi vi suggerisco "IL FULMINE E IL CICLAMORO", ultimo romanzo sugli Antichi Veneti di una trilogia scritta da Federico Moro (i cui primi due libri sono "La voce della dea" e "La custode dei segreti") ed edita da Mazzanti. Il testo narrativo si basa su quanto di storico è rintracciabile nelle fonti, integrato dalla fantasia verosimile dell’autore per le parti non altrimenti ricostruibili. E altrettanto numerosi e caratterizzati sono i personaggi, alcuni reali, altri d’invenzione, in continuo movimento attraverso diversi piani temporali, dal presente al passato più remoto. Senza mai dimenticare che nelle vicende umane “la via conta quanto la meta”.
L'ambientazione è appunto nel mondo degli antichi veneti, quelli che 2.500 anni fa popolavano la zona di Lagole lasciandoci testimonianze archeologiche. L'idea di fondo è la constatazione dell'ostinata permanenza dei valori fondamentali di una cultura, che esistono ancora oggi. Il fulmine e il ciclamoro è un'invenzione letteraria le cui suggestioni, con i costanti rimandi alla realtà degli eventi, non devono far dimenticare l'obiettivo essenziale della narrativa, che è emozionare il lettore per spingerlo a riflettere su se stesso. Interrogare epoche lontane serve a meglio comprendere il presente e se possibile a prepararsi alle sfide di un futuro incerto e per definizione imprevedibile, ma che fonda le basi su un passato che si rigenera grazie a nuove individualità.