A Calalzo si
firma per la riforma della legge Merlin e la riapertura delle case
chiuse. Lo annuncia il sindaco Luca De Carlo, che allo scopo ha messo a
disposizione i moduli per la richiesta di referendum abrogativo tutti i
giorni dal lunedì al sabato in municipio, con orari 10-12.30. E così
anche Calalzo, come centinaia di altri Comuni in
Italia, ha scelto di contribuire all’iniziativa partita dal sindaco di
Mogliano Giovanni Azzolini, specificando che “si tratta di una battaglia
di civiltà, decoro e igiene per le ragazze, e un modo di eliminare la
mafia che è alle spalle dello sfruttamento della prostituzione. Se si
riaprissero le case chiuse, ci sarebbero maggiori controlli sanitari e
si svuoterebbero le strade dal mercato del sesso a pagamento, indecoroso
per i nostri paesi. Inoltre, si stima che il giro di affari del racket
sia di circa 4 miliardi l’anno, tutti esentasse e che vanno ad
alimentare la criminalità. A tutto questo, senza dare giudizi morali che
non spettano a chi deve far applicare la legge, va posto un limite,
esattamente come avviene in tutta Europa dove la prostituzione non si
esercita in strada da anni”. “Che
anche una sindaca come Angela Colmellere di Miane, abbia aperto le
sottoscrizioni di questo referendum nel suo municipio – aggiunge De
Carlo – è significativo: pieno appoggio da parte mia a lei, che da donna
è sicuramente ancora più sensibile allo sfruttamento di ragazze spesso
giovanissime da parte della malavita. Calalzo fa la propria parte e apre
la raccolta firme in municipio tutte le mattine. Invito i cittadini a
sottoscriverla, anche i non residenti nel comune: c’è tempo fino al 30
settembre e servono 500.000 firme… chiedo di non prendersi all’ultimo ma
di venire subito con un documento di identità, per dare agli italiani
la possibilità di scegliere se riaprire o meno le case chiuse dalla
Legge Merlin”.