mercoledì 19 febbraio 2014

AUTONOMIA ENERGETICA E SISTEMI DI ACCUMULO. INCONTRO GIOVEDI' 20 A CALALZO


Un incontro informativo per conoscere le opportunità e le possibilità dell’autonomia energetica, e l’evoluzione dei sistemi di accumulo associati ad impianti fotovoltaici. Si terrà domani, giovedì 20 febbraio alle ore 20.30 in sala consiliare a Calalzo, una serata patrocinata dal Comune e organizzata da Consorzio Api-Nes, Solaria RTS e Generich2, per apprendere i metodi per “accumulare” energia che consentano una forma di indipendenza a residenti e aziende.
“Il problema – spiega il sindaco Luca De Carlo – va risolto sicuramente a monte, ma in questo incontro verranno fornite spiegazioni sulle opportunità che le famiglie e le imprese hanno per potersi rendere indipendente attraverso sistemi di accumulo. Cosa che, peraltro, sarebbe stata utilissima nei recenti black out. Un’area che serve migliaia di utenze con le proprie centrali, è assurdo che resti a secco: se non ci pensano dall’alto, come spesso accade, ci si può organizzare dal basso. Per questo invito tutti i cittadini a intervenire in questa serata, sicuramente un’ottima opportunità che vogliamo conoscere per valutare se e come procedere”.

giovedì 13 febbraio 2014

AMBIENTE, IL RESOCONTO 2013 DELLA COOP CADORE

Pubblico il resoconto dell'anno 2013 dei lavori svolti a Calalzo dalla Cooperativa Sociale Cadore. Gli interventi compiuti utilizzando sia risorse comunali che contributi di altri enti sommano a poco più di 60.000 euro e riguardano sia sfalci e pulizia, sia la riqualificazione dell'area del Caravaggio e la valorizzazione della zona de Le Piazze. Ambiente e sociale sono stati nei nostri cinque anni di mandato le priorità assolute, con fatti concreti e non solo con enunciazioni di principio. Accanto agli interventi della Cooperativa, utilizzando i canoni idrici abbiamo supportato economicamente associazioni come i nostri Volontari in Pensione (VIP), dotato i nostri operai dei mezzi per compiere manutenzioni ambientali in modio efficace, siamo intervenuti con ordinanze puntuali e, grazie ai Servizi Forestali Regionali, abbiamo ripristinato e valorizzato aree che versavano in condizioni indecenti. Un impegno costante che però ha visto il paese sicuramente migliorato. Scarica qua il file con le foto e la descrizione degli interventi (è un po' corposo...).

lunedì 10 febbraio 2014

NAPOLITANO E QUELL'ONORIFICIENZA MAI REVOCATA AL BOIA DELLE FOIBE (da Qelsi.it)

Eugenio Cipolla nel suo articolo sul quotidiano Qelsi oggi parla anche di Calalzo... ve lo ripropongo in formato integrale. Lo trovate anche al sito www.qelsi.it oppure su Twitter all'account @qelsi.
Quando nell’ottobre 1969 Giuseppe Saragat, quinto presidente della Repubblica Italiana, partì alla volta di Belgrado, per un incontro bilaterale volto a sviluppare e rafforzare i rapporti con la Jugoslavia, portò al dittatore Josip Broz Tito un dono di pregevole fattura: l’onorificenza di «Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana» con l’aggiunta del Gran cordone, il più alto riconoscimento previsto, destinato a ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari.
Erano altri tempi quelli. L’Italia che si apprestava ad entrare negli anni di piombo, infatti, non aveva ancora scoperto le terribili sofferenze patite dagli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia per mano di Tito e dei suoi uomini, non aveva ancora preso coscienza delle migliaia di persone inghiottite dalla follia di quel regime sanguinario, che mirava solo ed esclusivamente all’eliminazione fisica dei nostri connazionali, non aveva ancora smesso di considerare tabù un argomento così scomodo e delicato, che avrebbe rischiato di mettere in cattiva luce le decennali battaglie e le fallaci ideologie dei comunisti italiani.
Poi negli anni, grazie al difficile lavoro di un gruppo di coraggiosi, capaci di mantenere viva la memoria e di risvegliare la coscienza collettiva, tutto è cambiato. E pian piano nelle scuole, sui giornali e nei bar si è iniziato a parlare, seppur gradualmente, delle atrocità subite dai nostri connazionali, dei crimini efferati commessi dal regime di Tito, delle migliaia di vittime uccise due volte, la prima da una guerra insensata, la seconda da una storia irriconoscente. Eppure quarantacinque anni dopo, nonostante la nostra presa di coscienza e l’istituzione di una giornata del Ricordo per le vittime delle Foibe, quell’onorificenza è ancora lì, nell’indifferenza generale dei media, ma soprattutto delle Istituzioni.