In piena trasparenza, oggi, scelgo di rendere pubblica (come già sto facendo da tempo nel portale del mio Comune) la mia busta paga. Credo sia un dovere, imposto dalla normativa Brunetta, ma tanto più una decisione mia personale di certificare in maniera inoppugnabile la reale entità dei compensi che ricevo come amministratore pubblico. Poi ognuno di voi può giudicare in piena autonomia se questo compenso costituisca uno “spreco” per le casse dello Stato o se, come ha detto sabato scorso a Belluno il governatore del Veneto Luca Zaia, sia “quasi volontariato”, visto e considerato l’impegno h24 con cui ho voluto ottemperare al mandato conferitomi dai calaltini oltre un anno fa. Aggiungo inoltre che in qualità di assessore in Comunità Montana, dove rappresento il Comune di Calalzo, non percepisco alcuna indennità di carica o d’altro tipo. In un periodo di crisi in cui si parla di tagli ai Comuni e in generale agli Enti locali, ognuno può oggi fare le proprie valutazioni su dove stia questo spreco e su quali siano le Istituzioni che dovrebbero fare dei sacrifici per il bene del Paese. Ritengo, suffragato dai fatti, che le spese inutili in questo momento siano ben altre, non certo da ricercare nei costi di gestione o nei compensi per i piccoli Enti comunali, il cui ruolo è fondamentale innanzitutto per la vicinanza al cittadino e nell’erogazione di servizi primari essenziali. Certo, si può decidere di tagliare del 3% il mio compenso, l’entità del quale da ora vi è ancor più chiara, o quello di uno dei miei assessori, ma non credo cambierebbe molto per le finanze pubbliche. Ad ogni modo, lascio a voi ogni valutazione e considerazione in merito.
Luca De Carlo
Sindaco di Calalzo