venerdì 29 ottobre 2010

USURA DEI BINARI, A RISCHIO LA PONTE-CALALZO. DE CARLO: “VALUTEREMO AZIONI DA COMPIERE IN CASO DI BLOCCO DELLA TRATTA FONDAMENTALE PER L’ECONOMIA MONTANA”


“Mi auguro che le verifiche tecniche sui binari tra Ponte e Calalzo siano positive, e che il 15 novembre il servizio ferroviario possa riprendere regolarmente. Ma se così non fosse, è chiaro che da Trenitalia arriva un triste segnale nei confronti della montagna e dell’offerta di un servizio fondamentale per lo sviluppo delle terre alte”. Il sindaco di Calalzo Luca De Carlo accoglie positivamente le dichiarazioni dell’assessore regionale Renato Chisso e la notizia di una prossima risposta in merito allo stato tecnico della linea ferroviaria. “Io e il sindaco di Ponte nelle Alpi Roger De Menech attendiamo l’appuntamento a palazzo Balbi per cui il vicepresidente della Provincia Silver De Zolt ha da tempo scritto a Chisso. A questo punto, però, resta da capire chi dovrà assumersi la responsabilità di interrompere o quasi la tratta da Ponte a Calalzo se le verifiche tecniche dessero risultato negativo, privando del servizio tutta la parte alta del Bellunese. Un servizio, ricordo, utile sia d’estate che d’inverno, per i pendolari ma anche per i turisti, grande risorsa economica per il Cadore”. “Per questo – aggiunge De Carlo – se dopo il 14 novembre la circolazione ferroviaria non dovesse essere ripristinata, e dato che anche Chisso sostiene che la comunicazione ufficiale delle corse sostitutive è stata da parte di Trenitalia tardiva e non concordata, valuteremo le azioni da compiere alla luce del danno effettivo prodotto per l’economia montana. Io e De Menech in primis, ma anche tutti gli altri sindaci del Cadore che credo di trovare concordi nel volere mantenere il collegamento, fondamentale ad esempio per la fruizione della Ciclabile delle Dolomiti inaugurata 16 mesi fa da Galan e Chisso ed oggi già interessata da oltre 60mila passaggi”.
Qua sotto potete vedere un video realizzato da Dolomiti Channel in cui spiego l'utilità della ferrovia per Calalzo e il Cadore:

Qua sotto il servizio trasmesso il 29 ottobre 2010 da Rai3 Veneto sulla possibile soprressione della tratta ferroviaria Ponte-Calalzo:

mercoledì 27 ottobre 2010

PER LA NOTTE DI OGNISSANTI A CALALZO TORNA “CICCHETTIAMO”


L’alternativa gastronomica ad Halloween si chiama “CicchetTiAmo”: una “maratona” tra 12 bar, ristoranti, alberghi che domenica prossima 31 ottobre, a partire dalle 17.30, torna a Calalzo con una seconda edizione lungo le vie e le piazze del paese. “Le mascherate di Halloween, che hanno sostituito la festa celtica di Ognissanti, non ci rappresentano – spiega il sindaco Luca De Carlo -. Abbiamo perciò studiato la formula di una rassegna che promuova anche la gastronomia locale e veneta, trovando piena collaborazione nei ristoratori del paese ma anche nei negozianti, che estenderanno l’orario di apertura fino alle 23. Proprio dall’usanza celtica del lasciare del cibo sul tavolo in segno di accoglienza per i morti che tornavano a visitare le case, abbiamo mutuato l’idea di una manifestazione che faccia leva sulle eccellenze della cucina cadorina e in generale veneta”. Ogni locale, infatti, offrirà ai clienti gustosi cicchetti, diversi per ognuno. I partecipanti potranno ritirare in piazza IV Novembre il gadget, la mappa dei locali e la cartolina, da far timbrare ad ogni consumazione. I ristoratori aderenti sono: Albergo Calalzo (polenta e funghi), Albergo Ferrovia (polenta e soppressa a scotadeo), Bar Al Ponte (fagioli e pancetta), Bar Bianco (speck e formaggi tipici), Bar Centrale (musetto), Bar Cooperativa (crostino con baccalà alla vicentina o mantecato), Bar jungle (pesce fritto con patate piccanti), Catubrii Hostaria (polenta e pastin), La Botte del Re (castagne e vin), Pensione Alpina (o’casatiell e pasta e fagioli), Road Bar (sarde in saor con polenta), Sp.Riz (crostino al formaggio con porchetta e funghi).
(per scaricare la mappa dei locali, cliccare sull'immagine in alto a destra, che si visualizzerà in formato stampabile)

martedì 26 ottobre 2010

DE CARLO SCRIVE ALLA MAGNIFICA: “CORSI DI AMMINISTRAZIONE PUBBLICA PER FORMARE LA CLASSE DIRIGENTE CADORINA”




“In un momento in cui chiediamo a Venezia maggiori forme di autogoverno alla luce della specificità della montagna, penso sia ora di dimostrare che saremo in grado di gestire le nuove competenze, fin dagli Enti locali ‘di prima mano’ come sono i Comuni. Per questo ho scritto alla Magnifica Comunità del Cadore chiedendole di organizzare dei corsi per amministratori, aperti soprattutto ai giovani che vogliono candidarsi a governare i municipi. Anche questa è una forma essenziale di politica giovanile: fare formazione per il futuro del Cadore”. Il sindaco di Calalzo Luca De Carlo rende pubblici gli obiettivi della richiesta, inoltrata al presidente della Magnifica Renzo Bortolot, di attivare dei corsi formativi per amministratori pubblici, aperti anche a chi avesse la volontà di entrare in politica adoperandosi per il territorio.

Lo stemma della Magnifica Comunità del Cadore
L’iniziativa del primo cittadino calaltino ha un ‘precedente’ storico: “Nel 1331 si inaugurò in Cadore la prima Scuola di grammatica e retorica allo scopo di formare i governanti locali. Per questo motivo, il territorio ricevette dalla Serenissima una speciale autonomia, perché Venezia riconobbe che quest’area era in grado di amministrarsi da sé. Ecco, questo principio dobbiamo replicare oggi, in un periodo in cui auspichiamo dalla Regione forme di specificità connesse proprio alla particolarità della montagna. In un contesto simile, dobbiamo dimostrare di predisporre degli strumenti per conoscere e migliorare la gestione della cosa pubblica. Il nostro ruolo di amministratori lo impone, e lo richiede la gente che vuole che i propri governanti, soprattutto locali, sappiano di cosa trattano per non commettere errori e dare stabilità e programmazione agli enti. Io stesso ho partecipato negli anni a due corsi formativi: uno quando ero ancora in minoranza, organizzato dal Centro Studi Bellunese, ed uno appena terminato in Provincia, che mi ha impegnato per cinque mesi tutti i sabati mattina”. “Ciò a cui penso – conclude De Carlo – è un corso che metta soprattutto i giovani nella condizione di conoscere le basi della pubblica amministrazione per evitare il qualunquismo. Vorrei fossero attivate lezioni per capire come funziona la macchina municipale, il bilancio di un Comune, come si scrive una delibera, che poteri ha un sindaco nel redigere ordinanze, quali sono i ruoli dell’esercizio dell’Ente locale. Tutti aspetti essenziali per un amministratore o per chi vuole diventarlo, aspetti da cui non possiamo più prescindere proprio alla luce delle nostre richieste di autogoverno a Venezia. Penso, in questo, di trovare concordi anche i colleghi sindaci dell’area cadorina”.

mercoledì 20 ottobre 2010

OSPEDALE DI PIEVE, REPARTO MATERNITA’. DE CARLO: “ECCO I DATI REALI CHE NOI SINDACI PORTEREMO A ZAIA”


“In un momento in cui i primi cittadini si stanno unendo per raccogliere in tempo utile i numeri sull’ospedale di Pieve da portare a Venezia per l’incontro col governatore Zaia, diffondere cifre a caso non fa che aumentare la preoccupazione dei cittadini. Credo quindi, in quanto promotore di questa ‘raccolta di dati’, di fornire lo stato delle cose relativamente alle nascite nei singoli comuni del Cadore e Comelico: dai numeri ciascuno, in primis Zaia, potrà trarre oggettive valutazioni sull’utilità dei servizi nel territorio”. Il sindaco di Calalzo Luca De Carlo rende pubbliche le cifre sulla natalità nei vari comuni dell’area cadorina, fornite ufficialmente dalle Anagrafi ed aggiornate allo scorso 30 settembre. “In totale, i neonati nei 21 municipi sono 201 (vedi tabella a destra). Il reparto di maternità dell’ospedale di Pieve ha accolto alla stessa data 120 mamme, di cui 96 afferenti dai Comuni del distretto e 24 provenienti da fuori. Ora – spiega De Carlo – penso che queste cifre siano inoppugnabili e al di là di ogni valutazione in merito. Comprendo le preoccupazioni dei cittadini per la sopravvivenza dell’ospedale di Pieve in un’ottica di ottimizzazione dei servizi a livello regionale, preoccupazioni che sono anche le mie, dato che partecipo al tavolo di lavoro che ha stilato il documento da presentare al governatore. Ma credo che ogni legittima azione a favore del mantenimento dei servizi sul nostro territorio debba partire da questi dati oggettivi. Ho, allo stato delle cose, un mio punto di vista che contempla l’esigenza primaria dei miei cittadini di mantenere e migliorare i servizi sanitari oggi presenti. Penso, e lo ripeto, che dobbiamo scendere a Venezia chiedendo il mantenimento del 25% delle risorse in più per il Bellunese, visto e considerato il disagio riconosciuto a questo territorio, avanzando proposte concrete che puntino, pure in un’ottica di ottimizzazione, al miglioramento della qualità per i cittadini, che sono la nostra prima preoccupazione”.

mercoledì 13 ottobre 2010

PULIZIA A RIZZIOS!


E' in corso la pulizia del bordo della strada che conduce a Rizzios tagliando con l'ausilio di un camion elevatore anche tutti i rami che danno sulla pubblica via. Contemporaneamente un'altra squadra della Cooperativa Sociale Cadore si sta occupando dello sfalcio nella frazione di Rizzios. Qui a destra la testimonianza fotografica del loro lavoro, che sistema la zona prima della stagione invernale (cliccando sulla foto si può scaricarne la versione ingrandita)

martedì 12 ottobre 2010

A CALALZO VIETATO L’ALCOL PER I MINORI DI 16 ANNI, DE CARLO: “SANZIONI COMMUTABILI IN SERVIZIO SOCIALE PER IL PAESE”

Pugno duro, anzi, durissimo nei confronti di chi cede sostanze alcoliche di qualunque gradazione a minori di 16 anni, e sanzioni dai 150 ai 500 euro da commutarsi a scopo educativo in servizi socialmente utili per i giovanissimi che ne sono trovati in possesso. Il Comune di Calalzo imprime una svolta decisa per contrastare la cultura dello sballo. E lo fa attraverso una ordinanza severissima, iscritta all’ordine del giorno della prossima Giunta comunale, che pone limitazioni alla somministrazione, alla detenzione e al consumo di bevande alcoliche e superalcoliche ai minori di 16 anni, sanzionando non solo i giovanissimi, ma anche tutti coloro che a qualunque titolo le cedono agli adolescenti. “Questo provvedimento non è certo il primo segnale che diamo per quanto riguarda la prevenzione dell’abuso di sostanze alcoliche e dei loro effetti – spiega il sindaco Luca De Carlo -. Ricordo che proprio allo scopo abbiamo chiamato il camper del Sert in ben tre eventi in cui si prevedeva un grande afflusso di adolescenti. E in estate, facendo uno sforzo economico, abbiamo finanziato il Nightbus a disposizione con biglietti agevolati di tutti coloro che dopo aver trascorso una serata con gli amici magari bevendo alcolici, ritenevano correttamente di non mettersi alla guida. A me non interessa la composizione chimica della bevanda: credo sia essenziale prevenire ogni possibile abuso nei giovanissimi, considerato l’effetto devastante da cui potrebbero derivare conseguenze pesantissime per la loro salute. Un conto è bere un bicchiere in compagnia, un altro considerare lo sballo come una ‘cultura’ che però nasconde rischi seri, troppo spesso sconosciuti o non considerati dai ragazzi”.
A rendere cogente l’adozione del provvedimento, è la volontà dell’amministrazione calaltina di arginare la tendenza al consumo smodato di alcol da parte degli adolescenti, che per inesperienza ed imprudenza degenerano spesso in stati d’ubriachezza cui potrebbero associarsi episodi di inciviltà e vandalismo di gruppo. “Fermi restando i provvedimenti del Codice penale nei confronti di chi somministra alcol ai minori di 16 anni – prosegue De Carlo -, vogliamo introdurre un nuovo modo di educare i giovanissimi che non risolvono la loro sregolatezza con una pena pecuniaria troppo spesso corrisposta dai genitori: la nostra ordinanza dispone che l’ammenda possa essere sostituita da lavori utili per il paese. Crediamo infatti che questo possa essere il modo migliore per educare chi ha commesso un illecito ed ha volontà di rendersi utile al territorio. Penso ad esempio a chi riceve una contravvenzione da 150 euro: se la famiglia lo richiederà, potranno essere trasformati in un congruo monte ore di lavori per il paese, dando un fattivo contributo all’educazione del ragazzo”.
Le multe per i minori di 16 anni che detengono, consumano, acquistano sostanze alcoliche e per chiunque le somministri o le acquisti per cederle, vanno dai 150 euro per la prima violazione ai 300 per la seconda, ai 500 per la terza accertata: “Criminalizzare gli esercenti è assolutamente sbagliato – sottolinea il primo cittadino -, visto che quelli di Calalzo hanno sempre dimostrato correttezza e sensibilità sul tema, e colgo infatti l’occasione per ringraziarli. Mai si sono verificati fuori dai locali episodi illeciti, e anzi, spesso sono i giovanissimi che arrivano già con l’alcol negli zainetti proprio perché i bar non glielo vendono. Ciò che vogliamo arginare è la tendenza per cui i maggiorenni acquistano alcolici per cederli ai minori, e allo scopo puntiamo sulla collaborazione dei commercianti che finora sono stati esemplari in questo”. “Abbiamo ritenuto di dare un segnale importante – conclude De Carlo – che punta sia alla repressione ma anche e soprattutto all’educazione, vista la giovane età dei potenziali assuntori di sostanze alcoliche. Per questo è necessaria la collaborazione delle famiglie: personalmente mi auguro che, se ci fossero qui a Calalzo dei minori che fossero trovati in possesso di alcol, la scelta dei genitori sia di commutare la pena pecuniaria in un servizio utile alla comunità. Che sicuramente insegna di più di un divieto puro e semplice, sia in termini di rispetto delle regole che di prevenzione di fenomeni di vandalismo così frequenti quando dei giovanissimi si ubriacano in gruppo”.

lunedì 11 ottobre 2010

NEL 2010 A CALALZO PAREGGIO NELLE NASCITE TRA NATIVI E STRANIERI. DE CARLO: "I GIOVANI VANNO DOVE TROVANO SERVIZI, EVITIAMO IL PARADOSSO DEL MORDI-E-FUGGI PER I BONUS"


“Dobbiamo porci la questione di come trattenere i cadorini in montagna, studiando la formula per combattere lo spopolamento concentrando risorse sulle coppie e i giovani. I dati che oggi rilevo disegnano un paese che si svuota di famiglie autoctone accogliendone sempre più di straniere, in percentuali che non possono non portare a scelte che premino nell’erogazione di benefici coloro che qui sono nati e che contribuiscono in modo forte alla crescita del territorio”. L’indagine conoscitiva interna condotta dal sindaco Luca De Carlo sull’Anagrafe di Calalzo, dipinge un paese che per la prima volta nel computo delle nascite (12 totali nell’anno in corso, a fronte di altrettanti decessi) registra un pareggio tra immigrati e calaltini (6 e 6). La cifra assume rilevanza ancora maggiore se la si valuta alla luce dei movimenti demografici dell’ultimo decennio. Per quanto riguarda gli autoctoni, dal 2005 non si rileva la “doppia cifra” tra le culle: sono comunque 116 i neonati venuti alla luce dal 2000. Gli stranieri hanno registrato invece solo 2 nascite nel triennio 2000-2002, 9 fino al 2006, mentre dal 2007 ad oggi sono ben 14 i bimbi immigrati ancora residenti, per un complessivo nel decennio di 25: cioè il 21,2% del totale dei “piccoli calaltini”.
Ma ciò che ha rilievo ancor maggiore è il dato sull’”abbandono” del paese da parte delle famiglie con bambini appena nati. Ne sono esempio le statistiche dell’anno 2006: su 15 nascite, 5 sono migrate altrove, e nel 2008 ben 8 su 15. “Sono cifre significative – dice De Carlo – che indicano quanto le coppie con neonati scelgano di andarsene da Calalzo per avvicinarsi al posto di lavoro o perché altrove trovano maggiori servizi a prezzi decisamente differenti. Purtroppo anche in questo constatiamo che nel Bellunese esiste una ‘vera’ montagna, quella della parte alta della provincia penalizzata da alti costi della vita e logistica sfavorevole, e un fondovalle che al contrario gode di vantaggi economici nell’approvvigionamento di servizi ovviamente attrattivi per i giovani. Da parte nostra, come amministrazione, è qui che dobbiamo agire: vogliamo attivare in fretta politiche per trattenere le coppie con figli sul territorio, senza tralasciare le altre fasce di popolazione. Dobbiamo considerare come ‘filosofia sociale’ il fatto che i nostri anziani sono prima di tutto genitori e nonni, e che la loro qualità di vita aumenta se hanno vicino i propri nipoti da cui possono ricevere ma anche trasmettere moltissimo in termini di patrimonio identitario e storico. Il loro apporto attivo e la loro presenza, che non sarà mai un peso in primis per le nostre scelte amministrative, è fondamentale per tutto quel tessuto di cultura e relazioni che possono incentivare i giovani a rimanere nel territorio”.
Il paese attualmente accoglie 2.253 abitanti, di cui 187 stranieri (l’8,3%). Anche in questo, Calalzo supera di 2,4 punti percentuali la media della provincia di Belluno, che secondo gli ultimi dati Istat sarebbe del 5,9%. Dei 187 immigrati, 53 sono cinesi, 26 macedoni, 23 marocchini. Ben 61 (il 31%) sono minorenni che, sostiene De Carlo, “si stanno integrando proprio grazie al lavoro culturale ed identitario compiuto nelle scuole”. Tra i nuovi residenti dell’ultimo anno, 30 sono italiani e ben 20 stranieri.
“Ciò che ritengo grave è che non tutti i nuovi nati restino in paese, siano essi italiani o immigrati – ribadisce de Carlo -. Per quanto riguarda le coppie con figli, nell’ultimo anno ci siamo fortemente impegnati in politiche di sostegno come la Carta Famiglia, o i parcheggi rosa, o il supporto alle associazioni sportive e ricreative anche minori, o i centri estivi e il campeggio, e attraverso la cura per l’ambiente che testimonia amore per la propria terra… nella consapevolezza dell’importanza vitale di tutto questo come incentivo a non migrare altrove”.
“Ma adesso – afferma il primo cittadino – dobbiamo fare un passo in più perché, come è stato ribadito nello Statuto appena approvato dal Consiglio comunale, la politica in tempo di crisi è chiamata a scelte decise ed importanti. Sui movimenti anagrafici rilevati a Calalzo non pesa solo la crisi economica che porta le famiglie a spostarsi magari verso la ‘montagna finta’ dove ci sono maggiori opportunità di lavoro e servizi. Esiste nella realtà e nei dati il rischio che l’afflusso di nuovi residenti non solo stranieri (anche se questi sono ovviamente portati a una minore stabilità di vita per l’assenza di rete familiare) crei in paese il paradosso di un ‘mordi e fuggi’ con il rischio di sottrarre bonus e benefici a chi per Calalzo si adopera da anni, sviluppando un fortissimo legame col territorio fatto anche, e perché no, di volontariato”.
E’ necessario quindi stabilire, oltre al mantenimento di servizi basilari come scuole, asili, appuntamenti sociali, spazi di aggregazione, mercatini, gruppi sportivi, anche una rete di agevolazioni che consideri come principio il fatto di legarsi alla vita del paese e contribuire alla crescita collettiva: “Penso appunto al volontariato – dichiara de Carlo – ma anche alla durata della residenza, all’aver svolto lavori utili alla comunità, all’essersi spesi per il bene comune… principi fondamentali e inoppugnabili per chi voglia prendere residenza a Calalzo e fruire dei benefici pagati da tutti i cittadini. L’idea è che in periodo di crisi e con il rischio di distribuire contributi a pioggia senza di fatto avvantaggiare nessuno, una buona amministrazione sia chiamata a decisioni di responsabilità che premino in maniera importante e distintiva chi si mette a disposizione per il paese”.

martedì 5 ottobre 2010

IL GOVERNATORE LUCA ZAIA MI SCRIVE DOPO L'APPROVAZIONE DEL NUOVO STATUTO DEL COMUNE DI CALALZO

 Dopo l'approvazione del nuovo Statuto del Comune di Calalzo, sancita all'unanimità in Consiglio lo scorso 21 settembre, ecco la lettera inviatami dal governatore del Veneto Luca Zaia:

Caro Sindaco,
l’approvazione del nuovo Statuto comunale, che riprende i principi di identità e appartenenza al Veneto, non può che essere un importante passo avanti della Politica nei confronti dei cittadini. Un grande plauso quindi a Te e al Consiglio comunale per questa coraggiosa scelta, a sostegno del territorio, di chi ci vive e di chi si spende per il suo progresso. Lavoreremo con impegno per dare al Veneto il suo Statuto e, ai veneti, i diritti e i servizi che spettano loro.
Un cordiale saluto e buon lavoro anche a Te
Luca Zaia
Presidente della Regione del Veneto

Qui sotto i pezzi di Gazzettino e Corriere delle Alpi:

SABATO 9 OTTOBRE LA "FESTA D'OTTOBRE" COL POLLETTO!!!

...Sabato 9 ottobre dalle ore 19.00 presso il tendone in zona industriale a Calalzo, si svolge la seconda edizione della FESTA D'OTTOBRE. Pollo allo spiedo e patatine fritte per tutti! Parte del ricavato andrà a finanziare i volontari della Protezione Civile Antelao. Animerà la serata la musica di Aldo De Lotto e della sua band! Intervenite numerosi ed invitate altre persone.
(per vedere la locandina e l'articolo del Corriere delle Alpi, cliccarci sopra per scaricare la versione leggibile)

sabato 2 ottobre 2010

SEDE UNESCO A VILLA PATT. LA MONTAGNA CHIEDE I MOTIVI DI UNA SCELTA CHE NON VALORIZZA LE VERE DOLOMITI (di Luca De Carlo e Pierluigi Svaluto Ferro)


Svaluto Ferro e De Carlo
Speravamo che la scelta della sede per la Fondazione Unesco tenesse in considerazione le peculiarità del territorio bellunese, quelle stesse che ci hanno consentito oltre un anno fa di essere proclamati Patrimonio dell’Umanità. Oggi invece i cittadini dell’Alto Bellunese si chiedono perché ancora una volta sia stata prediletta un’area, come quella di Sedico, che non ha bisogno di marketing territoriale “spinto” e che anche nell’opinione pubblica non rappresenta la Montagna. Premettiamo che i nostri municipi, Perarolo e Calalzo, non avevano offerto una struttura alla Provincia né si erano candidati per fregiarsi dell’ospitalità della sede Unesco, pur avendo oltre la metà delle proprie cime proclamate patrimonio dell’Umanità. La questione che oggi poniamo, anche nel nostro ruolo di Presidente e Assessore all’Ambiente della CM Centro Cadore, è di tipo comprensoriale, a tutela del marketing promozionale della parte alta della Provincia, quindi anche dell’Ampezzo e dell’Agordino, spesso sfavorita nelle logiche dell’assegnazione di benefici e comunque già da motivi logistici importanti.
Proprio alla luce di questo, crediamo sarebbe stato opportuno che la sede Unesco fosse collocata in una zona da rendere strategica in chiave di promozione e sviluppo, con un ragionamento nella direzione di un riequilibrio e non di meri e aridi costi di gestione o recupero. Questo si aspettavano gli abitanti dell’Agordino e del Cadore, gli stessi che oggi chiedono alla Provincia una spiegazione per una scelta francamente poco condivisibile. Non è una questione politica: per quanto ci riguarda l’assessore Alberto Vettoretto è un amico ed un amministratore che di recente ha più volte dimostrato la capacità di ascoltare le istanze dei sindaci del nostro comprensorio. Proprio per questo, anche alla luce della larghissima fiducia conquistata sedici mesi fa dal candidato Bottacin in Cadore, auspicavamo una scelta che esulasse da criteri economici o gestionali, e che riconoscesse la specificità dell’Alto Bellunese premiando quelle stesse montagne già tutelate dall’Unesco. Si sarebbe trattato di dare un segnale, investendo questa zona di prestigio e di opportunità di promozione e sviluppo per le genti agordine o cadorine. Per questo, oggi, chiediamo alla Provincia di spiegare ai cittadini i motivi della scelta di Villa Patt, che già noi sindaci non comprendiamo e che francamente sembra premiare poco la “vera” montagna, quella che attira nel Bellunese milioni di presenze turistiche l’anno.
PIERLUIGI SVALUTO FERRO, Sindaco di Perarolo di Cadore
LUCA DE CARLO, Sindaco di Calalzo di Cadore
risp. Presidente e Assessore all’Ambiente della CM Centro Cadore

venerdì 1 ottobre 2010

LE SCUOLE CALALTINE SI RIFANNO IL “LOOK”. ULTIMATI GLI INTERVENTI SU MEDIE E MATERNA PER IMPORTO DI 240MILA EURO

L'assessore Antonio Da Col
Scuole più decorose, energicamente efficienti e sicure architettonicamente: a Calalzo gli edifici che ospitano le medie e la materna ora hanno da qualche giorno nuovo volto. Quello che emerge al termine dei lavori realizzati grazie al contributo della Regione Veneto, di Fondazione Cariverona e del Consorzio Bim per un ammontare totale di 240.000 euro, è un rifacimento di gran parte delle due strutture, proprio all’inizio dell’anno scolastico e senza compromettere il regolare svolgimento delle attività didattiche. “In un periodo di taglio di fondi come questo, credo che Calalzo abbia dato un segnale importante – dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Da Col (vedi foto a destra) –. Investire risorse con l’obiettivo principe di mantenere sul territorio servizi essenziali per le famiglie è oggi imprescindibile per ogni buona amministrazione che abbia a cuore la sicurezza, il decoro e l’attenzione per i luoghi in cui i nostri ragazzi e bambini trascorrono gran parte della loro giornata, e che quindi debbono assolutamente presentarsi in maniera consona allo scopo”.

I lavori sull'edificio della scuola materna
L’intervento sulle Scuole Medie, costato 185.000 euro e ultimato a fine agosto, ha riguardato il rifacimento del tetto, di alcuni servizi igienici ed altri lavori di manutenzione ai serramenti: la nuova copertura è stata realizzata prestando particolare attenzione all’isolamento termico. “Questo – spiega l’assessore Da Col - oltre ad aumentare notevolmente il comfort nelle aule soprattutto nella stagione invernale, permetterà anche un sensibile risparmio energetico per l’amministrazione. Sono stati inoltre installati dei fari per l’illuminazione del giardino della parte posteriore dello stabile, con la duplice funzione di dare ai nostri giovani un’area attrezzata per le attività all’esterno e soprattutto di scoraggiare atti vandalici già avvenuti in passato e decisamente spiacevoli”. Il secondo intervento, appena ultimato per un importo di 55.000 euro, ha interessato il consolidamento di parte dell’edificio che ospita la scuola materna (vedi foto a sinistra), che presentava dei cedimenti strutturali: anche in questo caso, il risanamento è stato perfettamente realizzato. “Ma c’è di più – aggiunge Da Col -, perché durante la realizzazione dei lavori, sfruttando i ribassi d’asta, sono stati possibili interventi aggiuntivi sul condotto fognario, sull’impianto idrico e sul refettorio che ora gode di una nuovissima pavimentazione. Tutto questo senza minimamente compromettere l’attività didattica che per alcune settimane si è svolta in contemporanea ai lavori: non posso non ringraziare per questo i tecnici comunali, i progettisti e le imprese esecutrici, capaci di operare in sinergia dando prova di rarissima efficienza”. (qui sotto il pezzo di Maria Ioppi sul Corriere delle Alpi di sabato 2 ottobre 2010. Per leggere il pezzo cliccare sull'immagine ed ingrandirla)