lunedì 28 febbraio 2011

LA BIBLIOTECA APRE AI CORSI E AI GIOVANI: ARRIVA UN FINANZIAMENTO REGIONALE DI 7.000 EURO

Settemila euro in arrivo dalla Regione Veneto per la Biblioteca di Calalzo, che permetteranno di installare un collegamento wi-fi e diversi punti di accesso ad internet attraverso cui insegnare ai cittadini ad utilizzare la rete ed avvicinare così informazioni, siti utili e servizi offerti dalla pubblica amministrazione, oggi sempre più vincolata alla tecnologia. “I corsi – spiega il sindaco Luca De Carlo – saranno tenuti da esperti e diverranno di sicura utilità per tutti coloro, soprattutto per i non più giovanissimi, che ancora non riescono ad accedere ai servizi offerti dalla rete e ad approfittare dei vantaggi che essa offre sia come praticità che come logistica. Penso ad esempio alla fruizione di bandi, facilmente scaricabili dal sito del nostro Comune, ma anche alla lettura delle informazioni che riguardano la vita del paese e che sono pubblicate nel mio blog o in molti portali cadorini. Il fatto che la Giunta regionale ci abbia finanziato queste iniziative, e qualche mese fa il progetto di Servizio Civile per gli anziani, testimonia che le idee e il lavoro pagano sempre”. L’apertura della Biblioteca ad internet si accompagnerà anche all’installazione di nuovi servizi, di giochi e di progetti che, dice De Carlo, “non snatureranno la Biblioteca nella sua funzione, ma amplieranno l’offerta avvicinando ad essa anche i più giovani attraverso l’informatica e la tecnologia. Pensiamo per loro ad aumentare l’apertura ai sabati pomeriggio, affidando la struttura ad una associazione e studiando il metodo per dare modo a tutte le fasce d’età giovanili di accedere ai servizi ed ai giochi evitando di creare monopoli di alcuni gruppi. Puntiamo sulla responsabilizzazione, alla presenza sempre e comunque di personale adulto”. In Biblioteca, quindi, troveranno posto nuove tecnologie sia a scopo didattico che aggregativo. “Tenendo aperto anche il sabato pomeriggio ci sarà modo per tutti i giovani di fruire delle possibilità che offriamo. Sarà uno spazio per loro, per i giochi, per la tecnologia, per tornei di gruppo, per il cineforum. Insomma, un contenitore oggi importante che diventerà presto un centro aggregativo per tutto il paese, e che vogliamo riempire di idee nuove ed iniziative per cui, naturalmente, aspettiamo anche i suggerimenti degli utenti”.
(Per leggere l'articolo, cliccare sull'immagine)
Il finanziamento regionale, richiesto alcuni mesi fa dall’amministrazione comunale, arriva in un momento di boom per la Biblioteca di Calalzo: nel 2010 sono aumentati i prestiti di libri del 50%, raggiungendo un giro di quasi 2000 volumi per un totale di 313 utenti attivi. “La nostra idea – dichiara De Carlo – è che la struttura diventi un centro culturale ma anche uno spazio sociale per i giovani, sapendo che per trattenerli sul territorio è necessario offrire loro servizi all’avanguardia per loro pensati e dedicati”.

giovedì 24 febbraio 2011

IL SONDAGGIO: GIUSTO FESTEGGIARE L'UNITA' D'ITALIA IL 17 MARZO?

150 anni dell'Unità d'Italia, giusto festeggiare il 17 marzo?  E' l'ultimo sondaggio presente su questo blog, sindacodicalalzo.blogspot.com, e che durerà fino alle ore 13.00 del prossimo 2 marzo. Per votare basta collegarsi al blog, cui si accede anche da portale http://www.comune.calalzo.bl.it/, ed esprimere la propria preferenza. Questo sondaggio è il secondo promosso su questo sito, dopo quello d'esordio sulle priorità per l'amministrazione comunale, che ha visto prevalere "Cultura e turismo" prima del "Sociale" e della "Manutenzione del territorio". I risultati dei sondaggi non restano naturalmente lettera morta, ma li utilizzeremo come supporto per la Giunta su questioni che coinvolgono i cittadini, le scelte e la vita del paese. (Per leggere l'articolo apparso sul Gazzettino di oggi, cliccare sull'immagine a destra che si visualizzerà ingrandita)

mercoledì 23 febbraio 2011

STASERA ORE 18.30 CONSIGLIO COMUNALE

Questa sera alle 18.30 in municipio si terrà il Consiglio comunale con il seguente ordine del giorno. Dopo la lettura e l'approvazione dei verbali delle sedute precedenti, avrà luogo la surroga del consigliere dimissionario Zita Agostini. A seguire, la nomina dei rappresentanti del Comune in seno al CdA della Pro Loco di Calalzo, l'adozione della variante parziale al Piano regolatore per consentire la realizzazione del parco "Re del Belgio", ed infine le comunicazioni del Sindaco.

venerdì 18 febbraio 2011

SEMPRE MENO RIFIUTO SECCO: IN UN ANNO -31%

(Articolo da "Il Gazzettino" di oggi 18 febbraio 2011)
I dati di gennaio lo confermano: anche a Calalzo, come nella Valle del Boite, continua a diminuire il conferimento del rifiuto secco. Le ultime statistiche stimano in ribasso le tonnellate di indifferenziato, scese dalle 42 di gennaio 2010 alle 29 di gennaio 2011 (riduzione del 31%) ed è aumentato anche il corretto conferimento dei materiali riciclabili (umido, carta, plastica, vetro e lattine).
La percentuale di differenziata, quindi, si colloca ormai stabilmente sopra il 56%. Un risultato secondo solo a quello del comune di Lozzo, segnale che i cittadini hanno recepito l'importanza che la questione riveste sia per la tutela dell'ambiente che delle proprie tasche. «Attendiamo ogni mese il rendiconto della ditta Ecomont - commenta il consigliere con delega ai rifiuti del comune di Calalzo, Chiara Egitto - per confrontare i dati della raccolta con quelli dei mesi passati e capire se siamo sulla buona strada: per ora abbiamo avuto sempre conferme positive. Nei prossimi mesi verrà distribuito in tutte le case il Dizionario del Riciclaggio, un libricino che illustra il corretto conferimento di ogni tipo di rifiuto. Poi ad aprile partirà il porta a porta: differenziare correttamente richiede molta attenzione all'inizio ma poi diventa un'abitudine». Anche il sindaco De Carlo si dichiara soddisfatto: «La legge impone entro il 2012 il raggiungimento di almeno il 65% di raccolta differenziata. Siamo vicini all'obiettivo che sicuramente verrà centrato raccogliendo il secco porta a porta, metodo che consente di tenere sotto controllo l'indifferenziato, e che responsabilizza ognuno di noi rispetto ai rifiuti che produciamo».

RIPARTO FONDI AI COMUNI MONTANI: MISURA MORTIFICANTE PER CHI FA I CONTI CON LE DIFFICOLTA' DEL VIVERE IN MONTAGNA

Intervengano il governatore Luca Zaia e i parlamentari della montagna veneta perché si ripari alla "bestemmia" pronunciata nei confronti dei comuni più disagiati. L'appello è del capogruppo del Pdl del Veneto Dario Bond dopo aver incontrato l'assessore all'ambiente della Comunità montana del Centro Cadore e sindaco di Calalzo, Luca De Carlo. L'amministratore cadorino ha chiesto aiuto a Bond perché si faccia portavoce nelle sedi opportune delle proteste nate attorno al riparto del Fondo nazionale della montagna, che ha visto il Veneto aggiudicarsi solo il 2,66 per cento delle risorse statali.
"Si parla di poche centinaia di euro per comune", denuncia De Carlo."E' semplicemente una bestemmia", dice Bond, mentre De Carlo parla di una "misura mortificante" soprattutto per chi quotidianamente deve fare i conti con le mille difficoltà del vivere in montagna. Per il capogruppo del Pdl serve un'azione di forza: "Dobbiamo introdurre - afferma Bond - un emendamento nel decreto milleproroghe che riesca a fare giustizia". Si dovrà tenere in considerazione l'indice di spopolamento e quello di invecchiamento, ma anche la distanza dei luoghi e le strade da percorrere". "Confido - conclude Bond - nella grande opera di mediazione di Zaia e dei parlamentari della montagna veneta, in particolare dei bellunesi. E questo, indipendentemente dal colore politico". (AVN, 16 febbraio 2011)
Ecco il pezzo del "Corriere delle Alpi" di giovedì 17 febbraio: "COSI' SI DANNEGGIANO I NOSTRI COMUNI". Un appello al governatore del Veneto Luca Zaia e ai parlamentari della montagna veneta perché si ripari alla "bestemmia" pronunciata nei confronti dei comuni più disagiati. E' quello partito ieri mattina da Venezia dal capogruppo del Pdl del Veneto Dario Bond dopo aver incontrato il sindaco di Calalzo Luca De Carlo.  L'amministratore cadorino ha chiesto aiuto a Bond perché si faccia portavoce nelle sedi opportune delle proteste nate attorno al riparto del Fondo nazionale della montagna, che ha visto il Veneto aggiudicarsi solo il 2,66 per cento delle risorse statali.  «Si parla di poche centinaia di euro per comune», denuncia De Carlo.  «E' semplicemente una bestemmia», dice Bond, mentre De Carlo parla di una "misura mortificante" soprattutto per chi quotidianamente deve fare i conti con le mille difficoltà del vivere in montagna. Per il capogruppo del Pdl serve un'azione di forza: «Dobbiamo introdurre un emendamento nel decreto milleproroghe che riesca a fare giustizia», afferma Bond, che allo stesso tempo detta anche una prima linea. «La misura dovrà tenere in considerazione l'indice di spopolamento e quello di invecchiamento, ma anche la distanza dei luoghi e le strade da percorrere».  «Confido nella grande opera di mediazione di Zaia e dei parlamentari della montagna veneta, in particolare dei bellunesi. E questo, indipendentemente dal colore politico», l'appello di Bond.  «In questi riparti», aggiunge De Carlo, «bisogna tenere in considerazione le attività svolte dagli enti e non il numero degli abitanti, ma soprattutto deve passare il messaggio che i lavori che si fanno in montagna fanno bene anche alla pianura. La problematica del dissesto idrogeologico è emblematica e riguarda tutti».  Contro questa ripartizione si era espresso l'altro ieri anche il consigliere del Pd Sergio Reolon, a fianco della protesta partita dai comuni dell'Agordino.
Ecco il video dell'intervista realizzato dall'Ufficio stampa del Consiglio regionale del Veneto:

mercoledì 16 febbraio 2011

CHIUSA LA CASA DI RIPOSO "VASCELLARI" (da "IL GAZZETTINO" del 16 febbraio)

ADDIO CASA DI RIPOSO (articoli di Daniele Collavino)
A Calalzo chiude la casa di riposo "Dorotea Vascellari". La notizia, di cui tanto si vociferava in paese, è stata ufficializzata nei giorni scorsi dal sindaco Luca De Carlo. «Una scelta sofferta ma doverosa - ha esordito il primo cittadino - perché la casa di riposo per il paese ha sempre rivestito un ruolo importante sotto il profilo sociale». Tante infatti sono state le persone che nel corso degli anni e a vario titolo si sono impegnate per offrire agli anziani la migliore ospitalità. Due anni fa però alcuni lavori di adeguamento ne avevano ridotto la capienza a 25 posti compromettendo già ogni ipotesi di gestione. L'operazione della chiusura è stata studiata in ogni minimo dettaglio per garantire ad anziani, Comune e alla Cooperativa Le Valli (l'ente che si occupava della gestione della Vascellari) il minor danno possibile.
Agli ospiti è stata trovata una collocazione assolutamente idonea in quanto sono stati già trasferiti alla struttura "Marmarole" di Pieve (l'ex Vazzoler), un centro moderno e funzionale. La Cooperativa si è interessata invece al futuro delle operatrici, affinché trovassero un posto di lavoro il più vicino possibile, mentre il Comune si è concentrato sulla chiusura del bilancio, in perdita sulla gestione della casa di riposo a cui affidava 130 mila euro l'anno. Sancita la chiusura della casa di riposo l'amministrazione sta già valutando quali potranno essere le future destinazioni dell'edificio. «Resterà un servizio sociale - rassicura De Carlo - perché crediamo sia fondamentale per allargare la gamma delle opportunità alla gente del territorio in un momento di difficoltà mai visto prima. Ma anche perché da sempre la casa di riposo è stata oggetto di donazioni e lasciti da parte di ospiti e di cittadini di cui vogliamo assolutamente tenere conto».
Nelle stanze della "Dorotea Vascellari", tra le tante ipotesi veicolate, si potrebbe insediare un centro studi assistito pomeridiano aperto a tutti i bambini e ragazzi del Cadore oppure un centro di aggregazione sociale.
LA REPLICA DEL SINDACO: «Fatto tutto il possibile per evitarlo»
La comunità di Calalzo deve dire addio ad un'importante servizio come la casa di riposo, che ormai da molti anni rivestiva un punto di riferimento per il paese. Il sindaco De Carlo però vuole fare un bilancio su quanto fatto in campo sociale. «Abbiamo investito nel 2010 oltre 30 mila euro per l'assistenza domiciliare degli anziani, 40 mila euro per la mensa dell'asilo e il trasporto scolastico, 60 mila euro per i servizi delegati all'Usl, 12 mila euro per il servizio civile anziani e 35 mila euro per tutte le associazioni operanti nel sociale, dallo sport al volontariato. Abbiamo aperto bandi per il pagamento delle bollette, elargito il bonus bebè e creato servizi di supporto alle famiglie come il centro estivo». Scelta difficile chiudere la Dorotea Vascellari e De Carlo ha dovuto subire anche delle critiche. «Ma è stato fatto tutto il possibile. Sin dal nostro insediamento abbiamo lavorato per trovare una soluzione ad un problema che appariva da subito chiarissimo ma che è apparso ancor più evidente dopo l'apertura della ex Vazzoler. Nei mesi scorsi ho chiesto alla Cooperativa Le Valli di assumersi la gestione della struttura, ma le spese da sostenere erano davvero troppe per tutti. Oggi poi, a causa della crisi, i familiari preferiscono accudire gli anziani a casa oppure affidarsi alle badanti che consentono di rimanere tra le mura domestiche. Calalzo, comunque, con oltre 2200 abitanti, aveva solo 4 anziani residenti ospitati nella casa di riposo. Un dato che deve far riflettere».

mercoledì 9 febbraio 2011

FOIBE, SCRIVIAMO A NAPOLITANO PER FAR TOGLIERE ONORIFICENZE E TOPONIMI INNEGGIANTI A TITO


Una lettera al Capo dello Stato Giorgio Napolitano ed uno striscione sulla facciata esterna del municipio, per chiedere al Presidente la rimozione immediata di tutti i toponimi che in Italia inneggiano al maresciallo Tito (almeno undici!) e ai responsabili delle tragedie delle Foibe, molti dei quali peraltro insigniti di onorificenze e cavalierati della Repubblica. L’amministrazione calaltina, per mano del sindaco Luca De Carlo e dell’assessore Antonio Da Col, dà vita ad un’iniziativa forte in occasione della Giornata del Ricordo per le vittime delle foibe, che ricorre ogni anno il 10 febbraio. All’esterno del municipio, come gesto simbolico di vicinanza alle famiglie degli infoibati, verrà appeso uno striscione col fondo tricolore e due fotografie in bianco e nero, con la frase “Ricordiamo i nostri fratelli italiani esuli e martiri”.
“Non vogliamo che la Giornata del Ricordo resti solo una data sul calendario, e che gli infoibati continuino ad essere vittime dimenticate – spiegano i due amministratori –. Per questo, apprendendo proprio in questi giorni che il Maresciallo Tito e i suoi ‘colonnelli’ Ribicic e Rustja sono a tutt’oggi insigniti di onorificenze al merito della Repubblica conferite loro negli anni passati dagli allora Capi di Stato, abbiamo deciso di scrivere a Napolitano affinché sia lui finalmente ad assumere una decisione fondamentale per sanare una ferita ancora viva nel popolo italiano”.
I due amministratori si riferiscono alle vicende, da poco riportate alla memoria in tutta la loro drammaticità, degli istriani e dalmati cacciati dalle loro terre e perseguitati dai Titini, che ne gettarono migliaia nelle foibe dell' Istria e del Carso. “Rifacendoci ai valori imprescindibili della Costituzione per le nuove generazioni – scrivono De Carlo e Da Col a Napolitano -, noi giovani amministratori siamo impegnati ad edificare una società migliore che non prescinda dalle nostre radici storiche. Apprendiamo infatti della protesta dei rappresentanti dei familiari degli info ibati, per le onorificenze conferite negli anni dal Quirinale a chi si è macchiato di quei disgustosi crimini di guerra. Presidente, se la politica, soprattutto nell’anno in cui celebriamo l’Unità d’Italia, deve essere capace di una memoria acettata e non di parte, e se i morti a causa di ogni ideologia richiedono di ricomporre la frattura che per decenni li ha dimenticati, credo sia giusto riconoscere nella maniera corretta il ruolo che figure come quella di Tito hanno avuto per il nostro Paese. Siamo convinti che chi ha calpestato, annientato e per ragioni ideologiche volutamente perseguitato i nostri fratelli, non possa e non debba ricevere riconoscimenti. Sarebbe un segnale fondamentale per ricomporre le tragedie della storia, se Lei decidesse di accogliere il comune sentire delle nostre genti, ritirando le onorificenze a Tito (oltre che ai suoi colonnelli Ribicic e Rustja) e contestualmente disponendo la rimozione in tutto il Paese dei toponimi ad essi intitolati”. Oggi le strade intitolate al Maresciallo Tito sono almeno undici in Italia (nessuna nel Nordest): ad Aci Sant’Antonio (Catania), Campegine (Reggio Emilia), Nuoro, Palma di Montechiaro (Agrigento), Parete (Caserta), Parma, Quattro Castella (Reggio Emilia), Reggio Emilia, Scampitella (Avellino), Ussana (Cagliari), Verzino (Crotone), mentre a Cornaredo (Milano) è stata eliminata nel 2005.
“Presidente – concludono De Carlo e Da Col -, nell’anno delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, sarebbe un atto che finalmente contribuirebbe a sanare in parte la ferita del confine orientale, rendendo il giusto tributo alle migliaia di vittime sulla cui memoria ancora oggi non si è fatta piena giustizia. Ci permettiamo di chiederLe questo gesto da giovani amministratori, fiduciosi del fatto che l’Unità del Paese sarà davvero compiuta quando finalmente non si parlerà più di storia condivisa ma di storia accettata”. (Per leggere gli articoli, cliccare sulle immagini che si visualizzeranno in formato originale e stampabile)
Ecco il lancio ANSA di ieri alle 14.30:
FOIBE: CALALZO A NAPOLITANO,VIA DA ITALIA I TOPONIMI DI TITO
(ANSA) - CALALZO (BELLUNO), 8 FEB - Una lettera al Capo dello Stato Giorgio Napolitano ed uno striscione sulla facciata esterna del municipio, per chiedere al Presidente la rimozione immediata di tutti i toponimi che in Italia inneggiano al maresciallo Tito e ai responsabili delle tragedie delle Foibe, molti dei quali peraltro insigniti di onorificenze e cavalierati della Repubblica. L'amministrazione calaltina, per mano del sindaco Luca De Carlo e dell'assessore Antonio Da Col, dà vita ad un'iniziativa forte in occasione della Giornata del Ricordo per le vittime delle foibe, che ricorre ogni anno il 10 febbraio. All'esterno del municipio, come gesto simbolico di vicinanza alle famiglie degli infoibati, verrà appeso uno striscione col fondo tricolore e due fotografie in bianco e nero, con la frase "Ricordiamo i nostri fratelli italiani esuli e martiri". "Non vogliamo che la Giornata del Ricordo resti solo una data sul calendario, e che gli infoibati continuino ad essere vittime dimenticate - spiegano i due amministratori - Per questo, apprendendo proprio in questi giorni che il Maresciallo Tito e i suoi `colonnellì Ribicic e Rustja sono a tutt'oggi insigniti di onorificenze al merito della Repubblica conferite loro negli anni passati dagli allora Capi di Stato, abbiamo deciso di scrivere a Napolitano". Oggi le strade intitolate al Maresciallo Tito sono almeno undici in Italia (nessuna nel Nordest): ad Aci Sant'Antonio (Catania), Campegine (Reggio Emilia), Nuoro, Palma di Montechiaro (Agrigento), Parete (Caserta), Parma, Quattro Castella (Reggio Emilia), Reggio Emilia, Scampitella (Avellino), Ussana (Cagliari), Verzino (Crotone), mentre a Cornaredo (Milano) è stata eliminata nel 2005. (ANSA).

giovedì 3 febbraio 2011

BIBLIOTECA, NUMERI IN NETTA CRESCITA. TECNOLOGIA E CICLO DI INCONTRI, DIVENTERA’ CENTRO CULTURALE IMPORTANTE

Prestiti aumentati del 50% in un anno, e postazioni Internet “prese d’assalto” soprattutto da ragazzi e da turisti. Parte da questi numeri, più che incoraggianti, la volontà dell’amministrazione di Calalzo di lanciare ancora di più la Biblioteca, attraverso iniziative sociali e culturali che prenderanno il via già dal prossimo marzo. E’ il sindaco Luca De Carlo a rendere noti i dati sulla fruizione del servizio: “Nel 2010 abbiamo concesso ben 1.897 prestiti di libri rispetto ai 1.300 del 2009, ma è in aumento anche il ‘giro’ dei volumi provenienti da altre biblioteche provinciali (415, erano 278) e prestati alle stesse, mentre è in leggera crescita anche il numero di richieste, spesso per motivi di studio, di volumi da fuori provincia (22, nel 2009 16). Insomma, la Biblioteca di Calalzo ha visto salire nello scorso anno i suoi utenti attivi, cioè quelli che hanno richiesto almeno un prestito, che sono passati da 261 a 313”.
Dati assolutamente positivi, che si punta ad incrementare ulteriormente anche attraverso la tecnologia: “Abbiamo rilevato – spiega De Carlo – che il servizio Internet è sempre più richiesto,447 gli accessi nel 2010, e per questo rivedremo costi e modalità di accesso per migliorarlo ulteriormente. Vogliamo anche offrire ai ragazzi delle giornate specifiche per avvicinarli alla Biblioteca, che diventerà un centro aggregativo importante, una struttura nuova, più attraente. Per questo, grazie all'aiuto di Claudia Ientile la stanza per i più piccoli è rinata, e con la preziosa collaborazione della signora Marcella finalmente la biblioteca ha un aspetto decisamente più ordinato”.
“Continua poi anche la collaborazione con l'Istituto Ladino che ringrazio perchè, nonostante una riduzione di organico, non ha voluto far mancare un servizio molto apprezzato dai nostri utenti. E da marzo - annuncia De Carlo - partirà un ciclo di incontri serali per fare della Biblioteca un centro culturale per tutta la cittadinanza. Pensiamo ad una collaborazione con ‘Avviso pubblico’, e quindi a una rassegna sulla criminalità in Veneto, sui fatti di cronaca che hanno radici qui e ad esempio sulla Mala del Brenta. Ma anche ad incontri sulla comunicazione, sull’importanza della stampa e dei media per la diffusione delle iniziative degli Enti pubblici e sul ruolo dell’ informazione”.

BLOG DEL SINDACO, ARRIVA IL SONDAGGIO!!!

Sul blog del sindaco (sindacodicalalzo.blogspot.com) da oggi nasce la sezione SONDAGGIO. Per avvicinare ancora di più l'amministrazione ai cittadini, per sentire la loro opinione su tematiche e azioni, per creare una partecipazione della gente alle decisioni che assumono Giunta e Consiglio. Votare è semplice: basta accedere al blog e sulla colonna di sinistra, sotto l'agenda del sindaco, esprimere la propria preferenza (anche multipla). I risultati sono immediatamente visibili, anche in percentuale. Per migliorare il paese e aiutare l'amministrazione nei processi decisionali, vi invitiamo a votare e a far votare i vari sondaggi che via via saranno proposti nel blog!

martedì 1 febbraio 2011

CICLABILE CALALZO-CORTINA, AL CENTRO L’UTENTE. NECESSARIO UN CONFRONTO TRA REGIONE E TERRITORIO

“Non capisco perché si debba vedere come fumo negli occhi la proposta sulla Ciclabile formulata dall’assessore regionale Chisso. Dobbiamo cominciare a ragionare mettendo al centro l’utente, sia esso residente o turista, che vuole trovare servizi, manutenzione, cartellonistica, promozione, punti di ristoro, servizi di noleggio biciclette, esattamente come accade sulla San Candido-Lienz. Per questo ritengo indispensabile che l’assessore Chisso, prima di procedere con un bando, riunisca attorno a un tavolo gli Enti su cui insiste la Ciclabile, per discutere tutti i punti di vista e le esigenze del territorio”.
Il sindaco di Calalzo Luca De Carlo torna sulla proposta di un bando ai privati per la gestione della Ciclabile Calalzo-Cortina, inaugurata nemmeno due anni fa e già fulcro del turismo dell’area. “Penso – prosegue il primo cittadino calaltino - che agli utenti poco importi di chi garantisce e gestisce i servizi, a fronte della volontà che il loro livello sia a standard elevato. E’ oggi impensabile che siano i comuni a gestire noleggi o punti ristoro: cito l’esempio di Calalzo, dove l’ostello ‘Lunga via delle Dolomiti’ è già stato dato, con bando, in gestione ad un privato”.
“Dopo che i Comuni fino ad oggi si sono occupati del costo delle manutenzioni e alle piccole opere di miglioria – prosegue De Carlo -, non vedrei assolutamente come uno scippo il fatto che alcuni privati, che magari hanno in gestione i servizi, se ne occupino. La Regione del Veneto ha investito molto per realizzare la Ciclabile. Ora ci sono altri passi importanti da compiere, e penso ad esempio alla promozione, alla cartellonistica e alla segnaletica, ma anche ad una manutenzione costante che renda la pista sicura per chi la percorre. Tutte operazioni che il privato-gestore potrebbe svolgere in convenzione proprio con i Comuni”.
“Magari i municipi avessero competenze e risorse per assumersi in prima persona la gestione di tutte le strutture e infrastrutture, ma non è più così – conclude De Carlo -. Il mondo è cambiato: non è concepibile oggi che le amministrazioni si accollino spese e gestioni dirette. Dobbiamo pertanto trovare le sinergie con i privati nel reciproco interesse: quello del privato di una possibile redditività, e quello degli enti pubblici di garantire il bene comune, ampliando e migliorando la gamma dei servizi offerti e proposti dal territorio”.
(Per leggere gli articoli, cliccare sulle immagini)