“Non capisco perché si debba vedere come fumo negli occhi la proposta sulla Ciclabile formulata dall’assessore regionale Chisso. Dobbiamo cominciare a ragionare mettendo al centro l’utente, sia esso residente o turista, che vuole trovare servizi, manutenzione, cartellonistica, promozione, punti di ristoro, servizi di noleggio biciclette, esattamente come accade sulla San Candido-Lienz. Per questo ritengo indispensabile che l’assessore Chisso, prima di procedere con un bando, riunisca attorno a un tavolo gli Enti su cui insiste la Ciclabile, per discutere tutti i punti di vista e le esigenze del territorio”.
Il sindaco di Calalzo Luca De Carlo torna sulla proposta di un bando ai privati per la gestione della Ciclabile Calalzo-Cortina, inaugurata nemmeno due anni fa e già fulcro del turismo dell’area. “Penso – prosegue il primo cittadino calaltino - che agli utenti poco importi di chi garantisce e gestisce i servizi, a fronte della volontà che il loro livello sia a standard elevato. E’ oggi impensabile che siano i comuni a gestire noleggi o punti ristoro: cito l’esempio di Calalzo, dove l’ostello ‘Lunga via delle Dolomiti’ è già stato dato, con bando, in gestione ad un privato”.
“Dopo che i Comuni fino ad oggi si sono occupati del costo delle manutenzioni e alle piccole opere di miglioria – prosegue De Carlo -, non vedrei assolutamente come uno scippo il fatto che alcuni privati, che magari hanno in gestione i servizi, se ne occupino. La Regione del Veneto ha investito molto per realizzare la Ciclabile. Ora ci sono altri passi importanti da compiere, e penso ad esempio alla promozione, alla cartellonistica e alla segnaletica, ma anche ad una manutenzione costante che renda la pista sicura per chi la percorre. Tutte operazioni che il privato-gestore potrebbe svolgere in convenzione proprio con i Comuni”.
“Magari i municipi avessero competenze e risorse per assumersi in prima persona la gestione di tutte le strutture e infrastrutture, ma non è più così – conclude De Carlo -. Il mondo è cambiato: non è concepibile oggi che le amministrazioni si accollino spese e gestioni dirette. Dobbiamo pertanto trovare le sinergie con i privati nel reciproco interesse: quello del privato di una possibile redditività, e quello degli enti pubblici di garantire il bene comune, ampliando e migliorando la gamma dei servizi offerti e proposti dal territorio”.
(Per leggere gli articoli, cliccare sulle immagini)