domenica 3 marzo 2013

SINDACI TRAI I GIOVANI

Giovani amministratori locali che parlano ai giovani: è stato questo uno dei momenti più significativi della tre giorni sulla neve organizzata da Enaip Veneto alla Villa Gregoriana a San Marco di Auronzo. 120 ragazzi provenienti da tutto il Veneto, in rappresentanza dei 20 centri di formazione professionale Enaip, tra cui anche le tre scuole della provincia di Belluno, si sono ritrovati per un week end dal 28 febbraio al 2 marzo all'insegna degli sport invernali nell'ambito del progetto “Fuori classe”. Oltre a varie attività (come sci, slittino, sleddog e pattinaggio) ci sono stati anche momenti culturali come appunto l'incontro con i sindaci di Calalzo, Luca De Carlo, di Feltre, Paolo Perenzin, e il di Auronzo Anna Vecellio (vice di Daniela Larese Filon).
I tre amministratori hanno parlato a ruota libera di scuola, del loro impegno politico e dei progetti per i giovani, rispondendo anche alle domande dei ragazzi. «Il mio percorso politico», ha detto Perenzin, 34 anni, «nasce per passione sin da quando ero rappresentante di istituto alle superiori, per provare a cambiare le cose. Sono un insegnate precario di storia e filosofia. Un bel mestiere che ti dà tanto, infatti ho imparato sulla mia materia più in un anno da professore che in tutta l'università. Il mio consiglio è fare almeno un viaggio all'estero che ti cambia la prospettiva di vita. Secondo me non ci deve essere un recinto per le “politiche giovanili” perché l'Amministrazione deve andare incontro e favorire i giovani, soprattutto quelli che hanno idee concrete.» «Dopo gli studi linguistici», dice Vecellio, 33 anni, «sono andata in Australia a fare la tour operator. E' stata un'esperienza importante, ma poi sono tornata nelle mie Dolomiti e ho voluto impegnarmi, anche con il lavoro, nel mio territorio. Secondo me la scuola e lo studio sono molto importanti. Per i giovani ad Auronzo vogliamo creare degli spazi d'incontro che ora mancano, anche attraverso iniziative come lo sport e il corso di teatro appena partito». «Chi fa politica», dice De Carlo, 41 anni, «deve avere passione e amare il proprio territorio. In effetti non ero molto portato per gli studi e ho fatto diversi lavori prima di diventare consigliere comunale. Allora sì che ho dovuto studiare. Da anni il mio sogno era quello di fare il sindaco e una grande soddisfazione sarebbe quella di essere riconfermato dopo il primo mandato, segno che quello che fai è apprezzato. A fare il sindaco dai tanto e ricevi altrettanto, solo però se stai tra la gente e non ti chiudi in municipio: si deve uscire e partecipare. Per i giovani a Calalzo abbiamo creato il gruppo “gioventù attiva” che sta facendo belle cose: i centri estivi, gli scambi culturali internazionali, i campeggi, le manutenzioni l'orto didattico». Tutti hanno poi sottolineato l'importanza della preparazione e del rapporto con la gente, indicando le figure ispiratrici nei propri genitori ed in alcuni sindaci del passato. Il giorno successivo i ragazzi hanno elaborato gli spunti ricevuti per creare dei piccoli progetti civici da mandare ai sindaci della propria zona di residenza. Enrico De Col (da Il Corriere delle Alpi di oggi).