Pubblico qui il diario dell'Orto didattico che abbiamo attivato con i ragazzi del Ceod la scorsa estate. Copio qui sotto la mia presentazione. Potete leggere e sfogliare il diario in formato pdf a questo link, e volendo anche scaricarlo ed inviarlo a quante più persone possibile. Credo sia per tutti un ottimo esempio di passione e amore per la terra.
"Ci sono cose da cui, quando sei chiamato ad amministrare, ricevi più soddisfazione che per molte altre. Si tratta apparentemente di piccoli traguardi, ma in realtà sono enormi conquiste se a vincere è chi quotidianamente percorre una strada in salita. Pubblicare oggi questo lavoro, frutto del coinvolgimento di ragazzi con diverse abilità nel nostro Orto Didattico, ci dà un’idea ancora più completa di quanto siano fondamentali politiche di inserimento in una comunità attraverso il lavoro ma anche attraverso la crescita di passioni forti com’è quella per la terra. È l’integrazione “per davvero”: far sentire meno diverso chi diverso non è ma ha solo differenti capacità da far emergere e sviluppare. Una di queste è il lavoro della terra, con idee spontanee e semplici che sono diventate, nel caso di Orto Didattico, esempio per molti altri ragazzini ed adulti. Crederci, in un progetto come questo dalle caratteristiche solo positive, è stato per me un privilegio, e tenerlo in vita addirittura incrementandolo nei prossimi mesi è il nostro impegno come amministratori.
Credo che una Comunità sia realmente tale quando non esclude mai ma punta a valorizzare le potenzialità che ognuno dei suoi membri ha. Nell’Orto Didattico abbiamo visto noi per primi i frutti (e le verdure...!) del lavoro dei ragazzi con diversa abilità, che oggi ci rendono quasi indispensabile voler replicare ed allargare il progetto, dato che le idee per il futuro ci sono e sono importanti. Ringrazio, introducendo questo “diario”, un paio di persone di cui per me è davvero difficile non riconoscere il contributo: sono Paolo Idili che volontariamente si è messo a disposizione per creare e far procedere l’Orto, ed Enrico Cian per il contributo economico necessario a far partire l’iniziativa in collaborazione con il Comune, l’Ulss e il Gruppo Natura. I “contadini” diversamente abili diventano così l’esempio migliore anche per i nostri ragazzi ed adolescenti, cui troppo spesso non manca nulla ma che da qui possono capire cos’è quel senso di comunità peculiare alla montagna, grazie al quale lasceremo ai nostri figli una società più ricca di quella che abbiamo trovato.
Luca De Carlo Sindaco di Calalzo di Cadore"