Pubblico il mio discorso tenuto stamattina durante la cerimonia per il 25 aprile tenutasi presso la Chiesetta degli Alpini a Calalzo.
Carissimi, il 25 aprile 1945 rappresenta, assieme al 9 novembre 1989, la data saliente e un mattone fondamentale per la società moderna, per la conquista della libertà e della democrazia. Dopo 66 anni da quel giorno, la nostra democrazia è passata attraverso momenti difficili: dalla ricostruzione postbellica, alla saga di Tangentopoli, alla tragedia degli anni di piombo di cui oggi in alcune parti si sente ancora l’eco (e mi riferisco al consigliere comunale di Padova ora ricoverato in prognosi riservata dopo l’aggressione a colpi di catene da parte di giovani dei centri sociali).
La chiesetta degli Alpini |
Quali sono dunque le sfide nel 2011? La mondializzazione, il lavoro, il riordino dei conti pubblici dopo anni di sperperi, la difesa delle nostre radici identitarie, vero patrimonio per le generazioni future. E’ fondamentale che siano le Istituzioni a presenziare a celebrazioni come quella odierna, perché le Istituzioni stesse, proprio perché rappresentative di tutta la Comunità, fanno sì che le commemorazioni siano giornate che uniscono e non che dividono. Non a caso le Istituzioni organizzano una Messa, e non a caso oggi ci troviamo nella Chiesetta degli Alpini, che ringrazio per l’ospitalità e per il lavoro che svolgono 365 giorni l’anno. Perché chi crede come noi nelle proprie radici cristiane, sarebbe ipocrita oggi a distinguere tra morti di serie A e morti di serie B.
Buon 25 aprile a tutti!