venerdì 1 aprile 2011

SOSTANZE INQUINANTI DAL DEPURATORE DI CALALZO AL LAGO


Gazzettino di Belluno, pag, 17 del 2.4.2011
Corriere del Veneto, 2.4.2011
Un pesce d’aprile di cattivo gusto per il depuratore di Calalzo: ieri notte i tecnici Gsp hanno lavorato da sera fino a notte inoltrata in un ‘intervento d’urgenza per salvare il lago di Centro Cadore. In fognatura sono stati buttati centinaia di litri di olio, nafta o gasolio. Solo le analisi già effettuate ieri, che saranno pronte, però, entro metà della prossima settimana, potranno dirlo con più precisione. Sul posto sono intervenuti anche l’Arpav e i Vigili del Fuoco. «Per il momento – spiega Franco Roccon, presidente di Gsp - quel che è certo è che c’è stato il rischio di un serio danneggiamento dell’impianto e dello sversamento nel lago di Centro Cadore di sostanze pericolose per l’equilibrio ambientale. Stiamo provvedendo a presentare denuncia contro ignoti».La domanda che ora tutto il paese si chiede è: come può essere accaduto? Date le ingenti quantità di materiale inquinante un’ipotesi ideata da chi ha operato sul posto potrebbe essere quella di un’azienda che doveva disfarsene e ha versato o in un tombino o direttamente nel servizio igienico le sostanze pericolose, anziché smaltirle nella maniera corretta all’ecocentro di Vallesella o di Cima Gogna. «Il Comune ha messo a disposizione degli inquirenti gli uffici tecnici per risalire a ciò che è successo – ha detto il sindaco, Luca De Carlo -. Lancio un appello ai miei cittadini perché possano aiutarci a capire se è stato un errore, un incidente o all’origine c’è stata una scarsa sensibilità all’ambiente e la mancanza di rispetto delle leggi». De Carlo ringraziando per la prontezza i soggetti è intervenuti ieri sera, che hanno scongiurato un serio pericolo ambientale ha poi rimarcato: «Per volta il lago basso ha portato beneficio, perché il materiale inquinante si è fermato sul ghiaione ed è stato bonificato dai tecnici».
L'intervento effettuato dall'ARPAV sul lago
Tutte le ipotesi ora, comunque, restano aperte, compresa quella della pulizia di una caldaia fatta artigianalmente. In passato è già accaduto in altre località che si verificassero sversamenti di idrocarburi nei depuratori e la causa identificata era stata una cisterna dismessa ma non inerte. «Spesso – precisa infatti Roccon – chi cambia il sistema di riscaldamento, anche solo per mancanza di conoscenza, non facendo le opportune bonifiche rischia una condanna penale per i danni ambientali causati». I rilievi effettuati ieri sera in alcuni punti del sistema fognario non hanno dato alcuna indicazione per scovare l’origine dello sversamento, purtroppo, anche a causa del buio. Ad accentuare la criticità è stato proprio il numero spropositato di litri versati che ha mandato in tilt il sistema di depurazione. I batteri che alimentano tale sistema, infatti, si nutrono d’ossigeno e non possono vivere in presenza di idrocarburi.
Nel depuratore appena individuato il problema è stato isolato il liquame inquinato (circa 200 litri) in una vasca di trattamento ed è stato successivamente asportato da una ditta di spurgo specializzata. E’ stata effettuata, poi, una pulizia in pressione per garantire l’eliminazione dalle pareti delle vasche dei residui di olio o gasolio. Per fare questo l’impianto di Calalzo è stato bloccato e poi riavviato intorno alla mezzanotte. «Ulteriori analisi in entrata e in uscita dal depuratore – annuncia il presidente Roccon - proseguiranno i prossimi giorni per garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche della fauna e della flora del lago di Centro Cadore». (Per vedere foto ed articoli, cliccare sulle immagini che si visualizzeranno ingrandite. Qui sotto il servizio di Antenna 3 Belluno andato in onda il 1° aprile, e scaricabile anche cliccando qui)