La pioggia non ha fermato il successo di Cicchettiamo. Oltre 500 persone la notte di Ognissanti hanno partecipato alla seconda edizione della maratona di 12 locali a Calalzo, “alternativa” alle mascherate di Halloween che non rappresentano la cultura e l’identità del Cadore e del Veneto. Con la volontà di recuperare l’antica tradizione celtica del cibo lasciato sulle tavole per i defunti che ritornavano a visitare le loro famiglie alla vigilia di Ognissanti, CiccheTiAmo ha portato nei bar, ristoranti e alberghi del paese oltre 500 persone, tra cui gruppi da Jesolo, Treviso, Padova, Cortina, Quarto D'Altino. E’, credo, la miglior risposta a chi sostiene che il Cadore non offra né svago né divertimento. Siamo orgogliosi del successo di questa manifestazione, che ha esaltato i cibi della tradizione locale ed ha portato oltre 500 persone in paese in una serata non certo favorevole dal punto di vista del clima. Due aspetti positivi della serata sono da sottolineare: la partecipazione di gente di tutte le età significa che la modalità piace a diverse generazioni che hanno aderito coese; inoltre la possibilità di divertirsi con responsabilità, come dice Gentilini, senza eccessi e senza vandalismi perché il Paese è come la mamma: non si tocca. A Calalzo infatti sono arrivate compagnie da tutto il Veneto, e ognuna con l’intenzione di ribadire che le nostre usanze sono e restano da valorizzare, e non da dimenticare, perché costituiscono la nostra più profonda eredità identitaria. La serata è stata anche un’occasione per confrontarsi con altre realtà e abbiamo degli interessanti nuovi contatti per manifestazioni folkloristiche da proporre dalla prossima primavera a tutela e a promozione delle tradizioni calaltine e cadorine: dobbiamo ribadire il nostro orgoglio verso ciò che ci è stato trasmesso e che vogliamo trasmettere alle giovani generazioni. Cicchettiamo nasce anche da questo: non vogliamo che la vigilia di Ognissanti sia associata unicamente all’americana Halloween. Non solo perderemmo un patrimonio storico e culturale, ma priveremmo i nostri giovani delle loro radici più profonde. Ecco un po' di immagini della serata, condivise su flickr.com. Basta collegarsi a questo link per visualizzarle e scaricarle: http://www.flickr.com/photos/55371683@N04/?saved=1. Per leggere la paginata di "VIVIBELLUNO" pubblicata dal Corriere delle Alpi del 2 novembre a firma di Maria Ioppi, è sufficiente cliccare sull'immagine in alto a destra che si visualizzerà in versione stampabile e leggbile.