Corriere delle Alpi - 10.11.2012 |
“Ovunque potranno nascere, senza tessere ma solamente con una stretta di mano, i Comitati IO SOGNO! – spiega De Carlo - che possono darsi diversi obiettivi, politico-culturali, territoriali o anche elettorali a sostegno di candidati che rispecchiano i valori del manifesto. Nessuna rottamazione, demolizione, formattazione: chi cercò di farlo, nel 1992, ha messo in piedi un sistema forse peggiore del precedente. Ed oggi, crediamo, la politica italiana o la si salva o la si uccide. Noi ci schieriamo dalla parte di chi la vuole salvare, e di chi pensa che la politica sia aiutare chi ha bisogno, sacrificare tempo e denaro per rendere il proprio territorio un luogo dove vivere meglio. Sogniamo un paese dove per lavorare non si debbano chiedere favori, sogniamo uomini scelti dagli uomini e non dalle banche, sogniamo una politica come passione e non privilegio, sogniamo un paese dove chi ruba va in galera e non in Parlamento, dove le tasse si paghino per i servizi e non per riparare agli sprechi. Noi sogniamo ma siamo anche concreti e siamo certi di non essere i soli”.
I “Liberi Sognatori” perciò non rappresentano alcuna corrente di partito, hanno un manifesto ma non politico o ideologico, sono una associazione aperta e divisa in Comitati territoriali con diversi aderenti e un Promotore che avrà l’unico ruolo di coordinare gli incontri. “E’ unicamente necessario condividere i valori del manifesto, tra cui la passione per la politica vera, quella che non è fatta da condannati né per denaro, che non cerca privilegi ma rende pubblici i propri redditi senza nasconderli, quella cioè dei non-professionisti ma dei sognatori appassionati. Lo scopo dei Comitati sarà perciò di dimostrare che non esistono solo ladri, raccomandati, nominati e faccendieri, ma gente onesta da selezionare dal basso e sostenere alle elezioni, anche se risulterà meno ‘affascinante’ di chi grida in piazza col forcone in mano. Sosterremo perciò persone che facendo al meglio il proprio dovere si adoperano ogni giorno per la propria comunità, che ci mettono la faccia senza chiedere poltrone ma meritocrazia, che svolgono il loro dovere per poche decine di euro, che si sono stancati di finire nello stesso calderone con mascalzoni e disonesti., che pensando ai loro cittadini hanno ‘licenziato’ Equitalia”.