Da "Il Gazzettino" ed. Belluno, 16 gennaio 2011, pag. 2.
Tassa di soggiorno? «No, grazie, almeno per ora». Mettono le mani avanti i sindaci bellunesi commentando la possibilità per le amministrazioni locali, ventilata dal presidente Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Sergio Chiamparino, dopo l’incontro col ministro Calderoli dal quale è emersa la possibilità che la misura venga introdotta con il decreto del governo sul federalismo municipale. L’idea segue l’esempio della capitale, dove dallo scorso anno ai turisti in visita è chiesto un contributo da uno a tre euro per soggiornare nella città eterna. «Nessuna esclusione a priori – commenta il primo cittadino del capoluogo, Antonio Prade – ma un rifiuto motivato dal contesto attuale, che impone come prioritaria una riforma dell’intero sistema turistico rispetto al semplice fare cassa». La contestualizzazione è reclamata anche da altri sindaci bellunesi che, interrogati sulla potenziale applicabilità della soluzione adottata dalla giunta Alemanno a Roma, rivendicano «la condizione di ormai storica penalizzazione della nostra provincia, schiacciata fra due regioni a statuto speciale». Di «offerta già poco competitiva per infrastrutture e normative» parla, infatti, anche il sindaco di Sappada, Alberto Graz, invitando a maggiore attenzione sulla qualità dell’offerta, piuttosto che su nuove tasse che, «anche se minime», spingerebbero irrimediabilmente «fuori mercato il turismo bellunese». «Più che su rifare i bilanci, dovremmo concentrarci su nuovi servizi e su di un più facile accesso al credito per le imprese locali» rilancia Graz.
E CALALZO CONFERMA: DAL 2010 A PAGAMENTO LE AREE DA PIC-NIC
Punto pic-nic a pagamento dal 2012. Ad annunciare l’apertura in Cadore di aree servizio non più di libere, ma date in gestione alla Pro loco locale è il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo. «E’ una sperimentazione che vuole dare risposta concreta al disagio lamentato da molti miei cittadini, commercianti e anche privati, che vedono le nostre montagne meta di turisti poco rispettosi dell’ambiente e sempre meno disposti a contribuire alla gestione del territorio». De Carlo cita l’esempio di altre gestioni di successo di aree analoghe, come quella del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. «La cura e manutenzione del nostro patrimonio non è a costo zero: chiedere un contributo, che ritornerà al territorio, mi pare legittimo e confido aiuti a responsabilizzare tutti i fruitori delle bellezze di casa nostra».
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