giovedì 10 marzo 2011

CONSEGNATI 11 BONUS BEBE’ DA 300 EURO. PREMIAMO I GENITORI CHE SCELGONO DI RESTARE IN PAESE

“Premiamo i genitori che scelgono di restare in paese, dando il ‘benvenuto’ ai nuovi nati nella speranza che crescano qui e contribuiscano alla vita attiva di Calalzo”. L’intera Giunta comunale ha consegnato ieri sera in municipio 11 libretti bancari ad altrettanti nuovi nati nell’anno appena concluso. Il bonus per ognuno di loro ammonta a 300 euro, dei quali 250 stanziati dall’amministrazione e 50 dalla filiale calaltina della Cassa di Risparmio del Veneto, al cui direttore, ha dichiarato il sindaco Luca De Carlo, “va il nostro più vivo ringraziamento”. I bimbi venuti alla luce nel 2010 sono stati in tutto 17, ma la valutazione della Giunta, anche alla luce dello Statuto riformato a settembre, è stata di privilegiare le famiglie che negli anni hanno dimostrato un particolare legame col territorio, quindi quelle residenti da almeno 5 anni. “Una decisione – spiega De Carlo – che deriva dalla necessità, in un periodo di risorse limitate, di non distribuire contributi a pioggia rendendoli ininfluenti per le famiglie, ma di operare delle scelte attraverso un criterio oggettivo come il legame nel tempo con il paese che elargisce il beneficio”. Tra gli 11 bonus, 9 sono a vantaggio di italiani e 2 di stranieri. Ai bebè e ai genitori sono stati regalati anche alcuni libri di fiabe e racconti. Nell’occasione della consegna ufficiale degli assegni alle famiglie dei nuovi nati, il sindaco ha reso noti i dati dello spopolamento del paese nell’anno appena concluso: “A fronte di 22 decessi, le nascite sono state 17, delle quali 11 italiane e 6 straniere, con un saldo negativo di 5 unità. Nel 2010 inoltre abbiamo concesso 63 nuove residenze, contro 72 calaltini che si sono spostati in altri comuni. In totale gli abitanti al 31 dicembre erano 2.246 (di cui 176 stranieri), con un saldo negativo di 15 unità. Proprio per combattere l’abbandono dei nostri paesi verso località dove i servizi costano meno e sono più fruibili, dobbiamo offrire alle
famiglie una rete di servizi e benefici che attenui la differenza tra la montagna ‘vera’ e il fondovalle. Da parte nostra ad esempio, dopo aver ripristinato la mensa interna della scuola materna, abbiamo deciso di mantenere ferme le rette, che oggi sono tra le più basse in assoluto (62 euro al mese per i residenti, 75 per i non residenti). Se la nostra amministrazione si prende carico di una gran parte del costo della retta dell’asilo,
altrimenti a carico delle famiglie, è perché siamo consapevoli dell’importanza che ha la scuola infantile per genitori che lavorano. Sulla stessa linea si muove il nostro progetto di Centro studi assistito, su cui stiamo lavorando da quando si è decisa la chiusura della casa di riposo”. (Per ingrandire gli articoli, cliccare sulle immagini che si visualizzeranno in formato stampabile)
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