Non votare il Bilancio Sociale dell’Ulss 1, come fatto ieri pomeriggio da 7 colleghi sindaci di Cadore e Agordino, è stata una pessima idea nonché un atto di mancata responsabilità innanzitutto verso i cittadini ‘sensibili’ che in quel modo rischiavano di perdere servizi essenziali. Idea ancora peggiore è l’attacco ai nostri tre rappresentanti in Consiglio regionale: un ottimo metodo, questo, per scavare un solco tra noi e chi ci rappresenta, col rischio di creare un irrigidimento tra istituzioni che non porta a nulla.
Gazzettino di Belluno del 5 maggio |
La situazione è delicata e va seguita da vicino; personalmente confido che le discussioni sul Riparto sanitario vedranno tutti e tre i consiglieri, indipendentemente da partito o ideologia, impegnati a difendere la sanità di montagna, esattamente come è avvenuto per il Sociale. Nel corso della seduta precedente (per leggere quanto accaduto, cliccare qui), avevamo chiesto unanimemente il rinvio dell’approvazione, per dare un segnale forte ma senza pregiudicare l’erogazione dei servizi. Ieri invece qualcuno ha agito, e mi dispiace parecchio, in maniera irresponsabile.
Non dimentichiamo infatti che ieri a Palazzo Rosso si votava proprio il Bilancio Sociale, quello per cui da mesi noi sindaci ci siamo battuti ottenendo il ripristino del Fondo indistinto a vantaggio dei cittadini disabili, dei Ceod, dell’accompagnamento scolastico e dell’inserimento lavorativo. Non approvare il documento avrebbe causato senza appello il blocco di tutto questo, perciò è incomprensibile e scarsamente responsabile il voto dei 7 colleghi contro il Bilancio.
Altro aspetto, come detto, è il riparto sanitario su cui però è assurdo alimentare tensioni e creare fratture con chi ci rappresenta a Venezia, rischiando di vanificare le azioni future. Al di là di interessi di campanile o ideologici, ci siamo chiesti a livello comprensoriale che Sanità vogliamo, di quali servizi abbiamo bisogno, di cosa conviene tenere in piedi o cosa, visti i numeri, è opportuno razionalizzare per investire altrove? Per tutto questo, a parer mio, vanno evitati i muro contro muro soprattutto verso chi può lavorare per il nostro territorio. Ammesso che quest’ultimo abbia un’idea chiara di come muovere e di cosa richiedere.
Luca De CarloSindaco di Calalzo