(di Stefania Mattea, "Il Gazzettino", 1 agosto 2010)
Dopo i furti nella zona del bivio tra Tai e Nebbiù, si spacca il fronte degli esercenti, non tutti sono disposti a rischiare dormendo all’interno come proposto dal titolare del Bar Bianco Cadore: il "no" più forte dal collega del vicino Ski bar, vittima a sua volta dei ladri. «Siamo realisti. Non ho intenzione di dormire nel locale. Si rischia di essere malmenati - afferma Spina - Chiuderemo bene i locali e staremo più attenti, nella speranza che non accada più. I carabinieri si danno molto da fare, ma sono in pochi». A suo avviso dietro ai furti non ci sarebbero i nomadi, bensì «altre persone che approfittano della loro presenza». Intanto si allunga l’elenco dei colpi in quelle due notti, fra martedì e giovedì scorso: aperte diverse auto in zona, alcune, dove non c’era nulla da portare via, sono state danneggiate anche all’interno con tagli nei sedili.
Dopo i furti nella zona del bivio tra Tai e Nebbiù, si spacca il fronte degli esercenti, non tutti sono disposti a rischiare dormendo all’interno come proposto dal titolare del Bar Bianco Cadore: il "no" più forte dal collega del vicino Ski bar, vittima a sua volta dei ladri. «Siamo realisti. Non ho intenzione di dormire nel locale. Si rischia di essere malmenati - afferma Spina - Chiuderemo bene i locali e staremo più attenti, nella speranza che non accada più. I carabinieri si danno molto da fare, ma sono in pochi». A suo avviso dietro ai furti non ci sarebbero i nomadi, bensì «altre persone che approfittano della loro presenza». Intanto si allunga l’elenco dei colpi in quelle due notti, fra martedì e giovedì scorso: aperte diverse auto in zona, alcune, dove non c’era nulla da portare via, sono state danneggiate anche all’interno con tagli nei sedili.
A dare sostegno a commercianti e cittadini interviene il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti. «È stata una grande perdita il trasferimento della Guardia di finanza ad Auronzo - accusa - Insieme ai carabinieri ci aiutava nel garantire la sorveglianza e la sicurezza nel centro Cadore». E riferendosi ai commercianti aggiunge: «Fanno bene a dormire nei locali. Noi come amministrazione cercheremo di aumentare i controlli notturni, con l'aiuto della polizia locale e dei carabinieri, che si occupano del caso».
Ma sui sospetti sui nomadi il sindaco getta acqua sul fuoco. «Non giudichiamo senza avere le prove - dice - Durante l'estate a Tai si sono verificati spesso dei furti, poiché è una zona di passaggio. Dei furti commessi qualche anno fa si venne poi a sapere che era stata una banda di giovani. È facile accusare i nomadi, ma le persone che sono ospiti nel nostro comune è gente per bene e sono grandi lavoratori. Come comune raccogliamo sempre informazioni sui nomadi che chiedono di fermarsi».
Al sindaco Ciotti si aggiunge il primo cittadino dell’altro comune colpito dai furti, Calalzo, Luca De Carlo. «Dispiace che succedano queste cose. Le amministrazioni comunali dovrebbero impedire ai nomadi di rimanere nel loro territorio più del lecito, pari a 48 ore. Almeno - sottolinea - non verranno additati come colpevoli. Sfortunatamente queste cose accadono sempre in concomitanza con il periodo di partenza o arrivo di queste comitive».