Oggi il presidente della Provincia mi ha avvisato che a ore sarebbero giunti a Calalzo circa 50 profughi dall'Africa. Ecco l'Ansa che annuncia la notizia e come mi sono mosso a riguardo. Vi invito anche a dare la vostra opinione nel SONDAGGIO che trovate nella colonna a fianco.
IMMIGRAZIONE: PROFUGHI IN CADORE, SINDACO PDL SI OPPONE
(ANSA) - CALALZO (BELLUNO), 10 MAG - Più di 50 migranti a Calalzo, nel cuore del Cadore, ospiti nell'albergo di fronte a quello dove Umberto Bossi, Giulio Tremonti e Roberto Calderoli si danno periodicamente convegno: un'ipotesi rispetto alla quale il sindaco, Luca De Carlo, ha detto no, muovendo mari e monti fino a farla svanire. "Non ci sto. E' assurdo che i profughi che stanno arrivando in queste ore in Veneto trovino spazio solo a Calalzo - afferma De Carlo, Pdl, a capo di una giunta di centrodestra - una comunità di 2000 persone, per quanto accogliente e ospitale, non può sopportare un'invasione di questo tipo. Sono pronto a forme eclatanti di protesta". Il sindaco afferma di esser stato avvertito degli arrivi oggi per telefono dal presidente della Provincia di Belluno GianPaolo Bottacin. "Stanotte stessa dovevano arrivarne dai 40 ai 60 - prosegue - perché un albergo, unico nel Veneto, aveva espresso disponibilità ad accoglierli: allora ho cercato di farlo ragionare sul fatto che, a fronte di un'entrata oggettiva, i soldi non sarebbero arrivati subito e la popolazione non l'avrebbe presa poi così bene, così il titolare dell'albergo è sceso a più miti consigli e ha revocato la sua disponibilità".
IMMIGRAZIONE: PROFUGHI IN CADORE, SINDACO PDL SI OPPONE
(ANSA) - CALALZO (BELLUNO), 10 MAG - Più di 50 migranti a Calalzo, nel cuore del Cadore, ospiti nell'albergo di fronte a quello dove Umberto Bossi, Giulio Tremonti e Roberto Calderoli si danno periodicamente convegno: un'ipotesi rispetto alla quale il sindaco, Luca De Carlo, ha detto no, muovendo mari e monti fino a farla svanire. "Non ci sto. E' assurdo che i profughi che stanno arrivando in queste ore in Veneto trovino spazio solo a Calalzo - afferma De Carlo, Pdl, a capo di una giunta di centrodestra - una comunità di 2000 persone, per quanto accogliente e ospitale, non può sopportare un'invasione di questo tipo. Sono pronto a forme eclatanti di protesta". Il sindaco afferma di esser stato avvertito degli arrivi oggi per telefono dal presidente della Provincia di Belluno GianPaolo Bottacin. "Stanotte stessa dovevano arrivarne dai 40 ai 60 - prosegue - perché un albergo, unico nel Veneto, aveva espresso disponibilità ad accoglierli: allora ho cercato di farlo ragionare sul fatto che, a fronte di un'entrata oggettiva, i soldi non sarebbero arrivati subito e la popolazione non l'avrebbe presa poi così bene, così il titolare dell'albergo è sceso a più miti consigli e ha revocato la sua disponibilità".
"Non perché sia mancato nelle nostre genti e in lui - afferma De Carlo - il principio della solidarietà, ma perché ci si è resi conto che una comunità come la nostra, di 2000 abitanti, non può certo sopportare l'arrivo di un numero così consistente di persone". La struttura che non avrebbe avuto problemi ad accogliere i profughi è sita proprio nel centro del paese, con vista stupenda sul lago e sui monti circostanti. Il titolare ha ritrattato la disponibilità. "Se è vero che è Federalberghi ad avere segnalato la struttura - conclude il sindaco - si assuma la responsabilità di avere nel nostro bel Cadore, nel cuore delle Dolomiti patrimonio Unesco e alle porte della stagione estiva, un albergo invaso da profughi. Non mi vengano più a parlare di turismo". "Capisco le ragioni umanitarie e il dovere di accoglienza, ma non possiamo permetterci un'invasione - dice da parte sua Dario Bond, capogruppo Pdl in Consiglio regionale, che ha subito contattato il governatore veneto Luca Zaia - non possiamo concentrarli tutti nello stesso paese, come si è ventilato per Calalzo. Si rischierebbe davvero il caos, senza contare i danni per il turismo". (ANSA).
IMMIGRAZIONE: PROFUGHI; BOND (PDL), NO ARRIVI NEL BELLUNESE (ANSA) - VENEZIA, 10 MAG - "Capisco le ragioni umanitarie e il dovere di accoglienza, ma non possiamo permetterci un'invasione. Non è in questo modo che si gestisce un'emergenza". Così Dario Bond, capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, reagisce alla notizia di un probabile arrivo di diverse decine di profughi tra le Dolomiti. "Non possiamo concentrarli tutti nello stesso paese, come si sta ventilando in queste ore per Calalzo. Si rischierebbe davvero il caos, - ha dichiarato - senza contare i danni per il turismo". Il consigliere ha contattato il governatore del Veneto Luca Zaia, manifestando tutta la sua contrarietà: "Spero che nelle prossime ore il problema possa rientrare e prevalga il buon senso. Il Bellunese - ha concluso Bond - è un territorio fragile e delicato".(ANSA).
IMMIGRAZIONE: PROFUGHI; ZAIA, NON VANNO A CALALZO
(ANSA) - VENEZIA, 10 MAG - "Io so solo che a Calalzo non vanno". Risponde così il governatore del Veneto Luca Zaia sulla cinquantina di profughi che entro oggi avrebbero dovuto arrivare a Calalzo (Belluno). Le prefetture non ne hanno notizia, mentre per il presidente della provincia di Belluno GianPaolo Bottacin nessun arrivo è previsto in Cadore, né di tunisini né di libici. Bottacin ha escluso che, almeno per oggi, arrivino profughi nel bellunese, dove, ha detto, la Diocesi non ha strutture disponibili e la sistemazione di Calalzo, inizialmente individuata da Federalberghi, è risultata non idonea. Una "questione "tecnica", sostiene il presidente della provincia. L'albergo che aveva dato la propria disponibilità è quello con vista sul lago, nel quale soggiorna la maggior parte dei giornalisti durante i ritiri montani di Umberto Bossi con Giulio Tremonti e Roberto Calderoli a Calalzo. (ANSA).
Notizia apparsa anche su:
- Corriere delle Alpi (sito web)
- Radio Club 103
- Padania.org
- Newsbelluno
IMMIGRAZIONE: PROFUGHI; BOND (PDL), NO ARRIVI NEL BELLUNESE (ANSA) - VENEZIA, 10 MAG - "Capisco le ragioni umanitarie e il dovere di accoglienza, ma non possiamo permetterci un'invasione. Non è in questo modo che si gestisce un'emergenza". Così Dario Bond, capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, reagisce alla notizia di un probabile arrivo di diverse decine di profughi tra le Dolomiti. "Non possiamo concentrarli tutti nello stesso paese, come si sta ventilando in queste ore per Calalzo. Si rischierebbe davvero il caos, - ha dichiarato - senza contare i danni per il turismo". Il consigliere ha contattato il governatore del Veneto Luca Zaia, manifestando tutta la sua contrarietà: "Spero che nelle prossime ore il problema possa rientrare e prevalga il buon senso. Il Bellunese - ha concluso Bond - è un territorio fragile e delicato".(ANSA).
IMMIGRAZIONE: PROFUGHI; ZAIA, NON VANNO A CALALZO
(ANSA) - VENEZIA, 10 MAG - "Io so solo che a Calalzo non vanno". Risponde così il governatore del Veneto Luca Zaia sulla cinquantina di profughi che entro oggi avrebbero dovuto arrivare a Calalzo (Belluno). Le prefetture non ne hanno notizia, mentre per il presidente della provincia di Belluno GianPaolo Bottacin nessun arrivo è previsto in Cadore, né di tunisini né di libici. Bottacin ha escluso che, almeno per oggi, arrivino profughi nel bellunese, dove, ha detto, la Diocesi non ha strutture disponibili e la sistemazione di Calalzo, inizialmente individuata da Federalberghi, è risultata non idonea. Una "questione "tecnica", sostiene il presidente della provincia. L'albergo che aveva dato la propria disponibilità è quello con vista sul lago, nel quale soggiorna la maggior parte dei giornalisti durante i ritiri montani di Umberto Bossi con Giulio Tremonti e Roberto Calderoli a Calalzo. (ANSA).
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