Il sindaco di Calalzo Luca De Carlo interviene dopo l’approvazione, avvenuta ieri sera in Giunta, di una delibera che chiede al Governo di attuare su tutto il suolo nazionale l’articolo 3 della Costituzione, cancellando la intollerabile discriminazione nei confronti dei cittadini italiani residenti da meno di 4 anni in Alto Adige, e di attivarsi per riconoscere la cittadinanza italiana agli stranieri al compimento dell’obbligo scolastico con una sburocratizzazione delle pratiche per i maggiorenni. “Questo – commenta De Carlo – senza la demagogia o l’ideologia che troppo spesso si impadronisce del dibattito sull’integrazione degli immigrati in Italia, scordando che le discriminazioni avvengono già a carico di alcuni cittadini in Alto Adige”.
“Fatto salvo che a nessun minore vengono fatte discriminazioni sociali di alcun tipo, perché in Italia è garantito nella salute e nella scuola, mi chiedo – dice il sindaco di Calalzo – perché si debba imporre la cittadinanza a un bambino quando i suoi stessi genitori non l’hanno voluta per sé; e perché, visto che a un ragazzo immigrato rispetto a un italiano manca solo il diritto di voto, non si possa proseguire con l’attuale legge fino al compimento della maggiore età, quando su richiesta potranno ottenere cittadinanza e suffragio qualora i genitori (residenti da 10 anni) non avessero già provveduto. Semmai si lavori per snellire le pratiche burocratiche, agevolando chi a 18 anni vuol diventare italiano senza dover sopportare mesi di trafila quando da lustri vive e studia nel nostro Paese. Ben più rilevante è invece la questione del voto in Alto Adige, cosa che va sanata al più presto. A parer mio, ancor prima di pensare ad includere in un diritto chi non ne sente i benefici, vanno livellate le disparità civiche tra italiani, che purtroppo in molti casi ancora sussistono”.