Premetto che l'unione dei servizi specialmente in aree come la nostra e affrontando una crisi come quella di questi tempi, è assolutamente auspicabile per mantenere (e dove possibile aumentare) i servizi ai cittadini e allo stesso tempo ricercare di contenere quanto più possibile i costi. E' un dato di fatto assoluto, senza voler assolutamente distruggere i campanili, che paesi del Centro Cadore paghino una frammentazione storica che ai giorni nostri ostacola una progettualità di area vasta. Ora Stato e Regione impongono l'OBBLIGO dell'unione dei servizi fondamentali a tutti i comuni montani con popolazione inferiore ai 3000 abitanti (in pianura il limite è di 5000). Lascia quindi a quelli con popolazione superiore la SCELTA se associare o mono UNA o PIU' FUNZIONI. Abbiamo quindi: Perarolo, Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago che sono obbligati ad unire tutte le funzioni lasciando al consiglio comunale solamente sport, cultura e tempo libero. Mentre abbiamo Auronzo e Pieve che possono scegliere di unire tutte o anche una sola funzione. Non entro assolutamente nel merito delle decisioni dei singoli paesi perché non di mia competenza, ma sottolineo come i due Comuni più grandi partano decisamente "favoriti". Proprio in ragione di questa differenza ho presentato assieme ad altri 3 colleghi un'osservazione allo Statuto dell'Unione che sostanzialmente preveda che possa fare il Presidente solo il sindaco di uno dei Comuni che associa tutte le funzioni. Vi immaginate se dovesse occuparsi di manutenzione o polizia locale per conto di tutti i Comuni, un presidente/sindaco di un Comune che magari conferisce all'Unione un solo servizio!?!?!?? Abbiamo già sperimentato nella precedente Giunta della Comunità Montana cosa significhi avere un assessore che si occupa di una materia che nel suo Comune è gestita in maniera diversa (rifiuti) ed i risultati erano semplicemente scandalosi. Non certo solo a causa di questo, ma sicuramente occuparsi di questioni "sentite" aiuta a prendere decisioni che migliorano i servizi. Va in questo senso la mia proposta (leggi qui il documento) che ho inviato assieme ai colleghi Cattaruzza, Martagon e Bertagnin perché venga esaminata dal Consiglio in fase di stesura definitiva dello Statuto. Nessuna discriminazione nei confronti di qualche Comune o peggio ancora, come ho letto, la volontà di obbligare qualcuno ad associare tutto pena la non possibilità di fare il Presidente. Si tratta semplicemente di costruire un assetto che consenta di conoscere i problemi e risolverli in maniera puntuale.