venerdì 29 novembre 2013

HO INVIATO A ROMA LE BOLLETTE ENEL DA SALDARE: NON PAGHIAMO DUE VOLTE, LO FACCIA CHI INCAMERA LA TARES. I CALALTINI HANNO VERSATO 53.442 € ALLO STATO, LETTA PROVVEDA

“I miei cittadini non possono sostenere due volte il conto già salato della pubblica illuminazione: una all’Enel e una allo Stato. Tanto più perché in questi giorni il Governo impone sulla Tares una maggiorazione di 0,30 euro a mq di abitazione per coprire proprio i servizi indivisibili comunali; di questa imposta il Comune non vede un euro, gira tutto a Roma, ma la bolletta la paga il municipio. E che devo fare, pagare due volte? Non se ne parla nemmeno: la bolletta deve pagarla chi riceve dai cittadini le imposte ad hoc, cioè lo Stato”.
Il sindaco di Calalzo Luca De Carlo annuncia di aver spedito al presidente del consiglio Enrico Letta, con in copia il Capo dello Stato Napolitano e i ministri Zanonato, Delrio, Alfano e Giovannini, le bollette Enel da saldare o da rimborsare al Comune, “visto che i miei cittadini hanno già pagato 53.442 euro per il servizio e il Comune ha spedito quei soldi a Roma. Benissimo, sia il Governo a saldare. Noi due volte non lo facciamo”.
A maggio scorso, l’esecutivo Letta ha deciso di maggiorare la Tares (tariffa rifiuti) per i fabbricati di 0,30 euro al metro quadro, che lo Stato assorbe per arginare un possibile deficit di Bilancio. Intanto però il Comune deve comunque pagare le bollette, tagliare l’erba lungo le strade, e garantire i servizi. “Con quali soldi? – si chiede De Carlo -. Io non intendo far pagare due volte i cittadini e il Comune. Qualcun altro deve assumersi la responsabilità e mettere la faccia su questo scempio: deve farlo chi ha deciso una legge del genere, cioè il Governo. Letta mi risponda e dica se il Comune deve pagare due volte o se ha intenzione di regolarizzare quelle bollette. Per il commercio la Tares sarà già un salasso, mentre per i cittadini, alla luce del buon lavoro svolto negli anni dalla nostra amministrazione relativamente alla raccolta rifiuti, si tratterà ‘solamente’ dell’aumento di 0.30 euro al mq di abitazione. Per quanto riguarda l’illuminazione, nonostante le nostre politiche di risparmio, la sostituzione delle luci con altre a basso consumo e l’installazione di pannelli solari, il conto resta elevato. Non intendiamo pertanto gravarne due volte i cittadini, non godendo noi, purtroppo, della medesima autonomia impositiva e finanziaria dei vicini trentini e sudtirolesi. Invito i miei colleghi sindaci a fare altrettanto: inviamo tutti le bollette a Roma, chiedendo che le paghi chi ha già incamerato i soldi delle tasse dei cittadini”.