“Non è pensabile che fondi ‘federalisti’ destinati al territorio vengano usati per la sopravvivenza forzosa di un Ente che, se deve sottrarre ai Comuni risorse preziose, a questo punto non so quanto abbia ragione di esistere ancora”. Il sindaco di Calalzo Luca de Carlo assieme ad alcuni colleghi del Cadore ha avuto un colloquio con il commissario Vittorio Capocelli, reggente l’Ente Provincia, per discutere le prospettive dell’alto bellunese per quanto riguarda turismo e ambiente.
“Mentre si discute sul futuro assetto delle province – dichiara De Carlo - passano sotto traccia questioni fondamentali per i territori periferici: ad esempio la sottrazione di risorse per i dissesti idrogeologici metterà in seria difficoltà le comunità locali, che si troveranno con le competenze senza gli adeguati strumenti per farvi fronte. Il contrario esatto del federalismo. La questione dei canoni idrici ad esempio è cruciale: si tratta di circa 1.000.000 di euro che di fatto arrivavano ai Comuni attraverso le Comunità montane, cioè dai 20.000 ai 35.000 euro per municipio destinati allo sfalcio e alla manutenzione del territorio. Da parte nostra, abbiamo lavorato come CM Centro Cadore per incrementare queste risorse aderendo al bando regionale per l’utilizzo di disoccupati senza ammortizzatori sociali. Ora però la questione dev’essere chiara: se questi soldi non ci saranno più, perché la Provincia se li trattiene per far funzionare un Ente ormai svuotato da ogni senso, il territorio deve saperlo adesso, subito, per avvisare la gente della probabile assenza di servizio e valutare di operare diversamente, con le forze dei Comuni e dei volontari, se si riuscirà”.